MILANO - Si annuncia un anno positivo per gli stipendi, che potrebbero crescere intorno all'1,5%. E' questa la previsione dell'Osservatorio Tower Watson sulle politiche retributive, per il quale la busta paga del prossimo anno sarà più pesante del 2,6% rispetto al 2015. Guardando a circa cinquecento aziende, prevalentemente medio-grandi e appartenenti a tutti i principali settori industriali, l'indagine considera appunto che - al netto dell'inflazione - la crescita reale dei salari sarà di un punto e mezzo. Si tratta comunque di un rallentamento rispetto al 2,1% del 2015, ma nel complesso si andrebbe a ridurre il gap con gli altri Paesi occidentali che, in passato, generalmente hanno offerti compensi più elevati.
"Nel 2015 la crescita delle retribuzioni in Italia si è mantenuta intorno al 2,5%, dato consolidato negli ultimi anni, analogo a quello della Francia, ma inferiore rispetto a Regno Unito (2,8%) e superiore a Irlanda (2,4%) e Germania e Spagna (2,3%). Per il prossimo anno le previsioni sono assolutamente in linea con questo trend", dice la ricerca. "La crescita reale media delle retribuzioni nell'area EMEA è prevista intorno all'1,6%, con una punta del 2,1% per la Svizzera (altri paesi in forte crescita come la Turchia rileverebbero un aumento inferiore all'1%)".
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La ricerca segmenta anche le prospettive per le tipologie di inquadramento superiori: "Per quanto riguarda dirigenti e middle manager dei diversi Paesi europei, nel nostro paese il compenso medio è di 78mila euro per la parte fissa, più un 15% di retribuzione variabile, livello sostanzialmente in linea con quello degli omologhi francesi (i transalpini guadagnano mediamente il 3,2% in più) e superiore a quello degli spagnoli (+9,3%) e portoghesi (+19,2%). Il confronto con le altre grandi economie del Vecchio continente risulta invece penalizzante: dirigenti e middle manager italiani guadagnano in media il 17,6% in meno dei pari ruolo britannici e quasi un quarto in meno nel confronto con i tedeschi (il 23,4% per la precisione). Livelli retributivi più elevati sono anche registrati presso le aziende austriache (+19,6% sugli italiani), belghe (+18,5%) e olandesi (+16,5%)".
A livello di settori merceologici, i maggiori incrementi salariali dovrebbero riguardare chi lavora nella finanza (+2,9%), grazie al miglioramento dei conti da parte degli istituti bancari dopo la lunga stagione delle ristrutturazioni, e nel comparto media e intrattenimento (+2,8%), uno dei più penalizzati negli ultimi anni. Il trend si annuncia, invece, meno incisivo nel segmento energy e nel largo consumo (+2,5%), nel settore Retail/Grande Distribuzione (che segna l'incremento inferiore, 1,9%), mentre il settore Chimico dovrebbe segnare un +2,2%.
In Italia, però, resta la grande difficoltà della stagione della gavetta: c'è "un sensibile divario tra le retribuzioni di ingresso previste in Italia rispetto alle politiche praticate agli altri paesi europei: -70% rispetto alla Germania, -44% rispetto all'Austria, -38% rispetto al Belgio, -24% rispetto alla Francia, -55% rispetto all'Inghilterra. Peggiori dell'Italia solo Spagna e Portogallo".
rassegna stampa: la repubblica 17 dicembre 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/12/17/news/stipendi_il_2016_sara_un_anno_positivo_previsto_1_5_-129667192/?ref=HRLV-6