Candida quanto fantastica ammissione del direttore generale di
Bankitalia, Salvatore Rossi, intervistato da Lucia Annunziata nella
trasmissione "In mezz'ora" su Rai3. "Da qualche anno abbiamo capito - ha
detto Rossi - che oltre a vigilare sulla solidità delle banche era bene
che ci occupassimo anche dei loro comportamenti verso i clienti". Per
questo, ha aggiunto, da quattro anni è stato istituito un apposito
servizio che ha già esaminato 14.000 esposti dei risparmiatori.
"Da qualche anno abbiamo capito"... Ma complimenti! Bella prontezza
di riflessi, e soprattutto bella pretesa di potersela cavare solo
istituendo un ufficio reclami. Mentre dunque le banche si comportavano
con i clienti come il bottegaio che pesa la carta insieme al prosciutto
senza mettere la tara alla bilancia, Bankitalia non se ne interessava
(ce ne eravamo accorti!), perché "non aveva capito". E neanche la Consob
aveva capito, perché è ad essa che spetta la vigilanza sui
comportamenti degli intermediari.
Non stiamo parlando, qui, di infrazioni alla legge, come può essere
quella di vendere - per dire - obbligazioni Cirio quando si sa che la
società sta fallendo. Parliamo dei casi come quelli di cui abbiamo detto nel precedente articolo,
in cui non ci sono vere e proprie illegalità, ma comunque danni per i
risparmiatori che vengono spinti ad investire non al meglio per loro, ma
in ciò che porta un vantaggio al venditore, approfittando della
disparità di informazioni e di comprensione dei meccanismi finanziari. I
controllori, Consob e Bankitalia, non hanno fatto il proprio dovere
(non solo ora, in tutti gli ultimi decenni), che era quello di applicare
l'artcolo 47 della Costituzione: "La Repubblica tutela il
risparmio...".
Bankitalia può difendersi dicendo che il suo compito è quello di
vigilare sulla stabilità delle banche, mentre dei comportamenti deve
occuparsi la Consob. Ma sarebbe una difesa assai debole: come ha detto
Rossi, anche la correttezza dei comportamenti incide sulla stabilità (è
questo che - ha confessato - "hanno capito" solo da poco). E sarebbe
comunque una giustificazione che si appiglia a un fatto formale. Nella
sostanza, trattandosi di fenomeni diffusissimi ed evidenti obiettare
solo "non è compito mio" senza nemmeno aver fatto una pubblica denuncia,
o aver esercitato la famosa "moral suasion" che è uno degli strumenti
delle banche centrali, comporta una chiara corresponsabilità.
Rossi ha parlato della possibilità di varare una legge che impedisca
di vendere alla clientela al dettaglio prodotti rischiosi e tecnicamente
complessi. Può essere una parte della soluzione, ma non basterà ad
evitare tutti i raggiri di fatto che vengono perpetrati a danno dei
piccoli investitori. Per quello ci vogliono delle Authority che stiano
veramente dalla loro parte, e non siano pigre e distratte come sono
state nel passato e come ancora oggi sono.
rassegna stampa: la repubblica 13 dicembre 2015
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2015/12/13/bankitalia-ammette-dei-risparmiatori-ce-ne-infischiavamo/
@GORA' :
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UN LABORATORIO DI PENSIERO E RIFLESSIONE FATTO DAI LAVORATORI:
il diario della crisi
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