Nell'ultimo ventennio la schiera dei miliardari si è infoltita di 5,2
volte, mentre quella delle colleghe è cresciuta di 6,6 volte. Boom per
le asiatiche. Dal 1995 al 2014 il patrimonio medio di questi
super-ricchi è cresciuto da 2,9 a 11 miliardi battendo il Pil mondiale
MILANO - Zio Paperone
dovrebbe prepararsi a diventare Zia, per tenere il passo con i tempi: il
ritmo di crescita delle miliardarie donne è ben maggiore di quello
degli uomini, seconco quanto riferisce uno studio di Ubs e PwC. La
popolazione miliardaria femminile è cresciuta più rapidamente rispetto
ai coetanei maschi: sempre nell'ultimo ventennio, infatti, il loro
numero si è moltiplicato di 6,6 volte rispetto a 5,2 volte per gli
uomini. Nel 1995 questa indagine catalogava 289 miliardari, dei quali
soltanto 126 sono sopravvissuti nella schiera dei più ricchi. Ma nel frattempo ne sono arrivati 1.221 nuovi, portando il totale del 2014 a 1.347 miliardari.
A livello geografico, più recentemente sono le donne asiatiche ad avere
il ritmo di crescita della schiera delle ricch: si è espansa di 8,3
volte, nell'ultimo decennio, contro il 2,7 dell'Europa e l'1,7 degli
Stati Uniti. Per di più, nell'Est del mondo ci sono le miliardarie che
davverno possono dire di essersi fatte da sole: più della metà delle
ricche asiatiche sono 'self made', mentre in Occidente prevalgono le
ereditiere. Soltanto il 7% delle ricchissime europee deve a se stesso la
sua fortuna.
I miliardari donne hanno altre virtù. Fanno crescere più velocemente le
proprie aziende familiari: nel 57% dei casi negli Stati Uniti, il 63% in
Europa e il 96% in Asia, sono creatori di ricchezza "attivi". I
miliardari nel complesso sono stati in grado di accrescere le loro proprietà,
sempre nell'ultimo ventennio, a un ritmo che nessun indice azionario o
il Pil globale nel suo complesso sono riusciti a mantenere: da una media
di 2,9 miliardi di dollari nel 1995 a 11 miliardi di dollari.
La ricerca dice anche come mantenere la fortuna non sia compito facile:
soltanto il 44% dei miliardari del 1995, 126 Paperoni, lo è ancora oggi.
Anche i ricchissimi hanno infatti le loro paure, che il report
identifica principalmente con il quadro normativo e fiscale: sono queste
le sfide principali per mantenere il proprio
patrimonio. Se invece sono richiesti di spiegare quale sia il segreto
della loro ricchezza, a vincere sono l'aderenza al business iniziale di
famiglia, una forte governance e una chiara identità familiare e
culturale: sono fondamentali per la costruzione di eredità durature.
rassegna stampa: la repubblica 15 dicembre 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/12/15/news/ricchi_miliardari-129522244/?ref=HRLV-5
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