L'intervento dopo accertamenti della procura di Milano. L'istituto Banca
prende atto e stima impatto negativo su 2015 per 130 milioni
MILANO - L'operazione
Alexandria, messa in piedi dalla gestione Mussari e Vigni con l'aiuto di
Nomura per finanziare l'acquisto di Antonveneta e all'origine dello
scandalo che ha travolto la banca senese dal 2013 a oggi, va
contabilizzata nei bilanci del Monte dei Paschi di Siena come un
derivato. E' questa la conclusione a cui è arrivata la Consob, su assist
della Procura di Milano, e a cui la banca adesso dovrà rispondere
modificando gli ultimi bilanci.
Un vero e proprio 'boomerang', quindi, visto che la nuova gestione della
banca rappresentata da Fabrizio Viola aveva disinnescato questa 'mina'
soltanto pochi mesi fa (lo scorso 23 settembre), tirando fuori dalle
tasche altri 359 milioni di euro. Adesso per il Monte, che esclude
impatti patrimoniali, si prospetta un effetto fiscale negativo sul
bilancio del 2015 per altri 130 milioni, dopo un impatto differenziale
positivo per 714 milioni.
La Consob ha contestato il bilancio 2014 e la prima semestrale 2015 di
Mps, definendoli "non conformi" alle regole per quanto riguarda la
contabilizzazione dell'operazione legata al derivato Alexandria, chiusa a
settembre con un accordo siglato con Nomura. La procura avrebbe
accertato, (grazie a "persone che possono riferire circostanze utili
alle indagini" e a "ulteriori elementi documentali acquisiti"), che "i
titoli BTP 2034 non sono stati mai acquistati da Nomura", che li aveva
sostituiti acquistando altri BTP (2033, 2039 e 2040). Una "circostanza
che era nota", si legge ancora, ai manager della banca senese che
effettuarono l'operazione (Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca
Baldassarri). Anzi, loro avevano "condiviso preordinatamente" le
modalità di esecuzione dell'operazione.
L'istituto, in una nota diffusa su richiesta della commissione, fa
sapere che "procederà a modificare nel bilancio 2015 e nelle successive
rendicontazioni la rappresentazione contabile dell'operazione" dal
momento che "non reputa né coerente né utile per il perseguimento degli
interessi propri e degli stakeholder in genere impugnare il
provvedimento emesso dalla Consob in quanto, tra l'altro, riguardante
un'operazione ormai chiusa". Secondo l'istituto, l'impatto fiscale su
Mps potrebbe ammontare a 130 milioni di euro. Lo si legge nella nota con cui l'istituto ha dato
notizia delle contestazioni della commissione, nate da quanto emerso
dalle indagini della Procura di Milano. "Facendo riferimento ai soli
impatti economici differenziali stimati sugli esercizi interessati
(2009-2015), va tenuto presente - informa Mps - il rischio che, in
aggiunta alle imposte relative ai maggiori
proventi dell'esercizio 2015, vi sia un effetto fiscale negativo che
potrà essere compiutamente determinato solo a seguito di approfondite
analisi e che, allo stato, è possibile stimare in un importo pari a
circa 130 milioni di euro".
rassegna stampa: la Repubblica 16 dicembre 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/12/16/news
/mps_consob_contabilizzare_alexandia_come_derivato_-129638843/?ref=HRER1-1
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