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UN LABORATORIO DI PENSIERO E RIFLESSIONE FATTO DAI LAVORATORI:
il diario della crisi

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la guerra invisibile



Friedrich Nietzsche:
Il superuomo(Übermensch)è colui che è in grado di affermare la volontà della propria esistenza fino alla trasformazione del mondo in cui vive, dando un valore potenziale e vitale proprio alle cose terrene, secondo un agire autonomo che va oltre il bene o il male nella creazione di nuovi valori. Non più 'tu devi' ma 'io voglio'. In tal modo, egli diventa un 'oltreuomo' che si oppone a una rigida umanità contaminata dalla falsa morale , dalla massificazione relativa all'omologazione culturale o dal dominio strumentale ed oggettivo della scienza e della tecnica come quello del positivismo. Solo in questo modo, il superuomo diviene il solo dominatore della vita e salvatore del mondo come artefice di una nuova umanità capace di superare il grigio e suicida nichilismo dei mediocri, attraverso un rinnovamento culturale in grado di evitare la stagnazione o l'estinzione della specie umana a causa della 'morte di Dio' e dell'annientamento di tutti i valori. Di conseguenza, il superamento del nichilismo avviene attraverso la volontaria accettazione dionisiaca di un mondo senza nè Dio e nè moralismo che diventa sensato solo se viene amato fino in fondo proprio con l'amor fati. Tutto questo richiede un notevole sforzo di volontà che solo la volontà di potenza(wille zur macht) può dare.Tale volontà non è volontà di dominio ma libera espressione della propria natura umana che finalmente diviene capace di esprimersi in modo vitale e creativo perchè mira a farti diventare ciò che sei ed a esprimere ciò che senti, all'interno di una dimensione amorale della vita. La volontà di potenza ripudia la morale oggettiva del mondo perché,al contrario, trova il mondo nei propri valori .Quando il superuomo realizza la propria volontà di potenza, può finalmente cantare: - E' in questa fertile terra che voglio coltivare i miei fiori! - Ai mediocri non rimane altro da fare che godere della bellezza di questo giardino e dei suoi frutti. Senza il superuomo tutto sarebbe rimasto arido,terribilmente desertico e buio.
Il superuomo si eleva dai mediocri non per umiliarli e nemmeno per dominarli ma solo per poter imporre la propria personalità e la propria volontà come un artista in grado di dare l'esempio di una vita fondata nei volori terreni liberamente vissuti . I mediocri sono solo sub-uomini,uomini-bestia quasi delle "scimmie" e non potranno mai liberarsi dalla morale del gregge: fa parte della loro stessa indole quello di essere incapaci di creare o di pensare in modo autonomo e originale. Il loro destino è scolpito da quella mediocrità mentale legata proprio alla loro tipica inquità. Questi inetti individui meno dotati hanno trovato riparo nel cristianesimo (che diviene la 'morale degli schiavi' ) e nel socialismo per nascondersi e per indebolire il cammino trionfatore degli eletti fino ad annientare la volontà di potenza. "La maggioranza degli uomini non ha diritto all'esistenza, ma costituisce una disgrazia per gli uomini superiori."

...in Nietzsche il superuomo è il MANAGER!!!


TG2 ore 20,30 - servizio del  24.11.11
...giovani sempre più precari e supermanager sempre più ricchi...


Pillole …dagli scenari di una crisi
  • La finanza al servizio del lavoro non contro il lavoro
Per capire come la cosa oggi non sia di poco conto bastava sentire l'intervento a TG1 economia del 6.08.10 delle ore 14, fatto da Giovanni Fiore docente alla LUISS che sul punto del giorno stigmatizzava come le aziende, le imprese italiane ancora si lamentassero della difficoltà delle stesse all'accesso al credito, e del fatto che l'uscita dalla crisi poteva essere favorita solo da una diminuzione della percentuale nei propri bilanci della quota che le banche destinano al trading su titoli (da qui la necessità urgente di una diminuzione del peso della finanza) rispetto alla percentuale di crediti da concedere alle aziende., anche a rischio di diminuire i propri utili!!!!

  • i 2 punti percentuali di perdita di produttività da lavoro del sistema Italia dipendono da....
Basta risentire al riguardo l'intervento di Oscar Giannino ne il punto del giorno del 25.08.10 a TG1 economia delle ore 14 che intelligentemente interveniva su questo tema...ebbene sosteneva con dati e percentuali, che questa caduta di produttività non avveniva per causa della scarsa produttività dei lavoratori italiani oramai marchiati come essere lavativi, come la discussione Marchionne e la notizia relativa facevano presupporre, ma dal fatto che tale dato risente in percentuale da quanti siano le ore lavorate dai lavoratori attivi e dimostrava con tanto di percentuali come il numero delle ore lavorate fossero proporzionali al numero degli occupati..infatti se scendono - diminuiscono gli occupati, scende e diminuisce di conseguenza la produttività.... ed è questo che è avvenuto in Italia in questi anni...visto che gli attivi occupati in percentuale sono in percentuale meno numerosi rispetto alla popolazione degli altri paesi industriali.

  • Il tempo è maturo?
il giorno 22.08.10 al Meeting di Rimini durante l'incontro dal titolo “Ripresa a quali condizioni?” sotto l'incalzare di Bonanni, Corrado Passera ha detto di essere pronto ad aprire un confronto per fare in modo che si raggiunga un accordo affinchè il sindacato con i suoi rappresentanti possa essere presente nel consiglio di sorveglianza....

il film: inside job - Servizio Pubblico - L'uscita di sicurezza - puntata 13



questo è il bollettino di questa guerra:
  • le banche non fanno più le banche, si contrae la concessione del credito a famiglie, aziende e giovani, è il credit crunch.
  • le aziende senza credito chiudono, licenziano i lavoratori, cresce la disoccupazione, i consumi calano, i giovani senza più futuro emigrano. 
  • a febbraio 2014

    LA Disoccupazione vola al 13%: al top dal 1977. il tasso rilevato dall'Istat è volato al 13% (+1,1 punti percentuali sul 2013
    Tra i 15 e 64 anni lavora una persone su due

  • il numero dei disoccupati è cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a quota 3,3 milioni (+0,2% su gennaio)
  •  è pari al 42,3% il tasso di disoccupazione giovanile, in aumento del 4,2% sul 2013;
  • nel 2014 si perdono mille posti di lavoro al giorno.  
  •  i lavoratori occupati sono fermi al 55,2% della popolazione attiva, il tasso minimo dal primo trimestre del 2000. 
  • Gli occupati sono 22,2 milioni, 365 mila persone in meno rispetto al 2013 (-1,6%): come a dire che lavora un italiano su due tra i 15 e i 64 anni e solo il 15,4% tra i giovani. A questo si aggiune un tasso di inattività pari al 36,4%.
  • 7 milioni di pensionati sono sotto mille euro al mese
  • nel 2013 sono 438.000 gli "OVER 50" espulsi dal mercato del lavoro, un aumento del 17,20% sul 2012 -dati ISTAT
  • nel solo anno 2013 si sono perse 111mila aziende il 7,3% in più rispetto al 2012, mentre sono state 12.000  imprese  fallite nel 2011
  • Sono state complessivamente 149 le persone che si sono tolte la vita nel 2013. Soprattutto imprenditori e disoccupati. Nel 2012 i casi registrati erano stati 89. Un suicidio ogni 2 giorni e mezzo. Sale così a 238 la triste contabilità dei suicidi «per motivi economici» degli ultimi 3 anni
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  • Negli ultimi tre mesi dell'anno 2011 i prestiti delle banche alle imprese erano già calati dell'1,5% e a dicembre del 2,2% (dati della Cgia di Mestre). 
  • meno 20 miliardi è stato il crollo dei prestiti alle imprese nei primi mesi del 2012.

    Le insolvenze in capo alle aziende nel 2011 hanno superato gli 80 miliardi (+36% rispetto al 2010)

    nel 2011 le imprese hanno dovuto subire anche un forte aumento dei tassi di interesse che si è tramutato in un costo aggiuntivo  per l'intero sistema produttivo pari a 3,7 miliardi di euro.

  • dei 20 miliardi della manovra Monti ben 18 miliardi è l'ammontare delle tasse e solo 2 miliardi i provvedimenti a favore della crescita,  la stangata costerà 2.000 euro medie a famiglia nel solo 2012; 
  • - 2,5% il calo del PIL nel 2012 (da stime Bankitalia)  pari a -50 miliardi di prodotto interno lordo per il Paese Italia
  • 1/4 degli Italiani a rischio povertà è questa la stima dell'ISTAT per il solo 2012 
  • 500.000 i posti di lavoro a rischio già nei primi sei mesi del 2012 nei più di 200 tavoli di crisi aziendali aperti presso il Ministero del lavoro
di BASILEA 1, 2 e 3 non è solo il credit crunch, 

ma è anche lo spostamento della ricchezza dalle famiglie e le aziende alla finanza, infatti:
  • è del 4% la contrazione della spesa delle famiglie italiane a metà del 2012.
  • hanno sfiorato gli 84 miliardi le insolvenze bancarie delle imprese italiane. Rispetto all'inizio dell'estate 2011, periodo in cui la speculazione finanziaria ha iniziato ad "aggredire" il nostro Paese, le sofferenze sono aumentate del +13,8%.  Rilevamenti a cura della Cgia di Mestre;
  •  agosto 2012 la Bce lancia l'allarme sul rischio sofferenze per le nostre imprese
  • l'erogazione dei prestiti delle banche italiane nello stesso periodo sono diminuiti, gli impieghi sono scesi del 2% (pari a -20,25 miliardi di euro), mentre l'inflazione è cresciuta del +3,1%. 
  •  
  • le aziende senza credito sono vittime dell'usura 
  • 190.000 sono le imprese chiuse negli ultimi tre anni per colpa degli strozzini o perchè oppresse dai debiti
  • 1.300 sono i reati che le imprese devono subire quotidianamente: uno ogni minuto (dato da Confesercenti)
  • 46.000 sono le aziende che sono fallite dall’inizio della crisi alla fine di giugno di quest’anno. E non e' solo la crisi la principale causa. Il 31% delle imprese che sono fallite, cioe' 14.400, hanno dovuto chiudere per i pesanti ritardi nei pagamenti (soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione da cui ci si aspetta ancora lo svincolo dei pagamenti).
  • 50 sono già i suicidi di imprenditori, nel Nord est, per i crediti non riscossi: perchè "le amministrazioni pubbliche ritardano i pagamenti. Le piccole imprese nel frattempo devono pagare stipendi e contributi, mentre le banche non fanno credito", le imprese ricevono così i soldi del loro lavoro solo 8 mesi dopo (dato Cgia).
  • 100 sono i miliardi che le imprese italiane avanzano dallo Stato e dagli enti locali come pagamenti;  
  • 450 sono i giorni medi di attesa perchè iva e irpef pagati in più tornino nelle tasche dei contribuenti e delle aziende
  • 5 anni è il picco di attesa per i rimborsi fiscali
  • 140 miliardi è il fatturato annuale della mafia, di Cosa nostra. E' la prima banca d'Italia con liquidità per 65 miliardi (dato di Libera).
  • - 2 milioni sono i giovani tra i 15 ed i 34 anni "persi" in Italia dal 2000 al 2010 (perchè emigrati..)
  • più di 4 milioni sono i giovani disoccupati, inoltre quasi  il 23% della popolazione tra i 15 e i 29 anni, un giovane su 4 non studia e non lavora pari a più di 2 milioni. 
  • Su 7,7 milioni di giovani, solamente il 40% risulta occupato, il 13% è alla continua ricerca di lavoro, mentre il 47% è inoccupato, in quest’ultimo caso 6 su 10, sono studenti. 
  • 11,1% è il tasso di disoccupazione in Italia di cui il 37,1% è quello giovanile , i precari sono 3 milioni ad agosto 2012
  • Crolla il numero dei giovani occupati
    in cinque anni 1,5 milioni in meno (-20%)

  • 41,4% è l'aumento dei "dottori" disoccupati in Italia, secondo l'ISTAT, nel primo trimestre del 2012 si rileva un vero e proprio boom di disoccupati 'dottori': sono 304 mila le persone con un titolo di laurea e post laurea in cerca di lavoro. Si tratta del livello più alto almeno dal 2004, periodo fino al quale sono disponibili i dati. Su base annua il rialzo è del 41,4%. E la maggior parte sono donne (185 mila).
  • la precarizzazione dilaga: Per quanto riguarda la qualità dei contratti di lavoro, si registra il costante calo delle assunzioni a tempo indeterminato: il 35,1% del totale del 2011 (erano 35,9% nel 2010, il 37,7% nel 2009, il 42,1% nel 2008). Le assunzioni con contratto a termine (a tempo determinato, di inserimento, di apprendistato) hanno riguardato il residuo 64,9%1, ma scendono le probabilità di stabilizzazione. 
  •  
                             ANNO 2011
  •   meno 23mila sono i giovani imprenditori persi in un anno

    • Scomparsi anche 9mila ristoranti

    I dati forniti da InfoCamere rilevano un calo del 3% rispetto a dodici mesi fa del numero delle aziende guidate da un under 35.

  • - 2.5% la flessione dell'occupazione giovanile nei primi tre trimestri del 2011

    sono stati 80 mila giovani occupati in meno nei primi nove mesi dell'anno 2011

  •  37,1,% è il tasso di disoccupazione giovanile a novembre 2012 risulta disoccupato, 1 giovane su 3, un esercito di ben 608 mila ragazzi che rappresentano il 10,1% della popolazione., (erano il 31% nella fascia d'età 15-24 (dati Istat sui primi 9 mesi del 2011))
  • Tra aprile e giugno del 2011 gli occupati tra i 15 e i 34 anni erano ancora più di sei milioni mentre ad agosto 2012 si sono ridotti a 5.876.000
  • 494.857 sono i giovani beneficiari di contratti d'apprendistato (dati del I° semestre 2011) 
  • - 40.000 gli addetti del settore del credito in10 anni contro aumenti dei premi ai manager +4000%, con stipendi 170 volte un salario medio.
  • l'Italia ha le retribuzioni nette medie più basse d'Europa; 
  • Circa un miliardo di ore di Cassa integrazione autorizzate, questo il risultato ormai certo per il 2011 dopo la diffusione del dato di ottobre e che delinea un sistema produttivo stremato
  • 500.000 diventano  i lavoratori in mobilità a fine 2011;
  • 800.000 sono stati i posti di lavoro persi nel solo 2011;
  • 3 milioni e 700 mila gli Italiani senza un lavoro a tempo indeterminato
  • 400 mila saranno i posti di lavoro persi nel biennio 2012-2013 secondo le stime dell'Ufficio studi di Confindustria (300.000 quelli persi nel solo anno 2009)
  • 100 miliardi è il totale delle manovre finanziarie correttive imposte all'Italia solo per il 2011  
    • Negli ultimi tre mesi dell'anno 2011 i prestiti delle banche alle imprese erano già calati dell'1,5% e a dicembre del 2,2% (dati della Cgia di Mestre). 
    • meno 20 miliardi è stato il crollo dei prestiti alle imprese nei primi mesi del 2012.

      Le insolvenze in capo alle aziende nel 2011 hanno superato gli 80 miliardi (+36% rispetto al 2010)

      nel 2011 le imprese hanno dovuto subire anche un forte aumento dei tassi di interesse che si è tramutato in un costo aggiuntivo  per l'intero sistema produttivo pari a 3,7 miliardi di euro.

  • i redditi degli italiani sono tornati gli stessi di 10 anni fa

    Secondo il centro studi degli artigiani di Mestre tra il 2008 e il 2011 al calo del potere d'acquisto è coinciso un aumento delle spese del 4% e un crollo dei risparmi di oltre il 26%

    : +33% Volano i debiti della famiglie Esposizione media a 20mila euro

    Dalla ricerca della Cgia emerge che i nuclei più in difficoltà sono quelli romani con una media di 29.435 euro.

     Italia sempre più in recessione nel 2012:

    Pil: -2,5%rispetto all'anno 2011

    " le conseguenze sociali della crisi": fatto 100 il PIL dell'Italia nel 2007 (anno inizio della crisi), oggi il Pil italiano è a 93, i consumi sono a 95.

  •  la ricchezza delle famiglie italiane è  crollata di  -$2.100 miliardi (di dollari) nel periodo compreso tra la metà del 2011 e la metà del 2012. Lo afferma Crédit Suisse nel suo rapporto annuale sulla ricchezza delle famiglie, che indica che nel periodo giugno 2011 e metà 2012 siano stati i nuclei dell'area euro a subire le maggiori perdite. L'Italia accusa la seconda maggiore flessione, dopo di noi peggio fa la Francia.
  • Sono quasi 80.000 i nuclei familiari in difficoltà, che grazie all'accordo Abi- Associazione consumatori hanno potuto  (dal febbraio del 2010 ad oggi) sospendere per un anno il rimborso della rata del mutuo";
  • i 10 più ricchi Italiani oggi hanno una ricchezza uguale al reddito di 3.000.000 di Italiani...
  • i 10 più ricchi Italiani posseggono il 45% dell'intero patrimonio immobiliare Italiano....
  • i redditi degli Italiani di oggi è uguale ai redditi del 2001 con la sola differenza che procapite sono regrediti come consistenza al reddito procapite degli anni '90.
  •  il 50% della ricchezza in Italia è posseduta solo dal 10% della popolazione
  • nel 2007 il PIL era superiore di ben 5 punti ed il reddito disponibile procapite di 7 punti, la produzione industriale di 1/5;
  • - 80% è il crollo dei depositi bancari dei privati in Italia nel 2011
DOPO 13 MESI DI POLITICA ECONOMICA RECESSIVA IN ITALIA, I RISULTATI FINALI SONO QUESTI AL 31.12.2012 :
  • 35 MILIARDI DI TASSE IN PIU': PIL -2,1%
  • DEBITO PUBBLICO:  2 MILA MILIARDI
  • PRODUZIONE INDUSTRIALE: -7%
  • DISOCCUPAZIONE: 11%
  • la riduzione progressiva dei salari è già inferiore di 2/3  del reddito medio per il 27% della popolazione in USA;
                              per il 23% della popolazione in Germania;
                              per il 18% della popolazione in Olanda;
Nell'arco degli ultimi 25 anni nei paesi OCSE tra gli 8 - 12 punti di PIL si sono spostati  dal lavoro alla rendita.
  •  1/4 della popolazione dei paesi ricchi che lavora è già scivolata nell'ambito della povertà;
  • 8.000.000 sono i disoccupati in Europa non più in cerca di lavoro di questi ben 2.600.000 sono giovani italiani, da dati Eurostat; 
  • 45 milioni sono i disoccupati nei paesi più sviluppati (dati OCSE febbraio 2012) 
  • 200.000.000 i disoccupati nel mondo (+ 2.700.000 da inizio crisi 2008)
  • 160 miliardi è il denaro prestato dalla BCE nel 2011 alle banche di cui 60 miliardi finiti alle banche Italiane
  • in Grecia l’indice di tocca il 58% a fronte di una disoccupazione al 22,6%. Il tasso più basso lo troviamo in Germania, dove tocca quota 7,9%.



 
TG2 ore 20,30 del 18.12.11- da dati Istat sulla crisi