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domenica 27 dicembre 2015

Italia al vertice in Europa per i Neet: giovani che né studiano né lavorano

Da uno studio dell'istituto Bruegel di Bruxelles emerge come sia cresciuta la disoccupazione in Europa tra il 2007 e il 2013 e come il nostro Paese sia in cima alla lista tra quelli in cui le nuove leve si trovino in una sorta di Limbo tra mancanza di lavoro e inattività

Italia al vertice in Europa per i Neet: giovani che né studiano né lavorano     MILANO - Allarme giovani in Europa: durante la crisi si è allargato il gap generazionale nel Vecchio Continente sia in termini di benessere economico che di risorse stanziate dai governi. E' quanto emerge dal rapporto del think tank Bruegel di Bruxelles intitolato 'The growing intergenerational divide in Europe'.

"Durante i sette anni di crisi economica in molti paesi è aumentato il divario intergenerazionale in termini di reddito" con "i giovani in media che sono diventati significativamente più poveri". La disoccupazione tra i minori di 25 anni è aumentata notevolmente, mentre i lavoratori più anziani (di età compresa tra 50-64) sono stati meno colpiti. Dati alla mano, nell'Ue la disoccupazione tra i giovani di 15-24 è aumentata del 7,8 percentuale punti tra il 2007 e il 2013, raggiungendo il picco del 23,7% nel 2013, mentre la disoccupazione tra i lavoratori più anziani nel gruppo di età 50-64 è aumentato del 2,4% andando al 7,8% nel 2013.

Preoccupante nei paesi dell'Europa mediterranea la quota dei Neet, acronimo tristemente noto per indicare i giovani che non lavorano, non studiano e non svolgono alcuna attività di formazione. Negli gli Stati più colpiti dalla crisi (Cipro, Grecia, Irlanda, Italia e Spagna) il tasso Neet è aumentato di oltre 7 punti percentuali tra il 2007 e il 2013, con un picco di oltre il 20% in Italia, al primo posto in Europa, seguita da Bulgaria e Grecia.Per contro, il tasso Neet è diminuito in Germania nello stesso periodo passando dall'8,9 al 6,3%, Lussemburgo (al 5% nel 2013) e Malta (al 10% nel 2013), mentre è rimasto immutato in Austria (sotto il 10%).




Il think tank suggerisce la sua ricetta per colmare il gap e dare una chance ai giovani europei. "Le misure per affrontare il divario intergenerazionale potrebbero includere politiche contro la disoccupazione giovanile, il riequilibrio della spesa e più equa ripartizione degli oneri tra le generazioni negli schemi pensionistici", si legge nel testo. "La crisi ha lasciato un pericoloso retaggio intergenerazionale" insiste il Bruegel. "Affrontare questa eredità attraverso una nuova ridistribuzione della spesa pubblica e ristabilire equità intergenerazionale nei sistemi pensionistici - conclude - dovrebbe essere una priorità per i responsabili politici in gran parte dell'Unione europea".



rassegna stampa: la repubblica 26 dicembre 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/12/26/news/italia_al_vertice_in_europa_per_i_neet_giovani_che_ne_studiano_ne_lavorano-130198627 /?ref=HREC1-19