Gli acquisti della banca centrale cinese in Italia non sono
finiti. People’s bank of China è salita sopra la soglia rilevante del 2%
del capitale anche in Unicredit e Mps. L’aggiornamento viene riportato
dalla la Consob, secondo la quale People’s bank of Chiana ha in
portafoglio il 2,005% di Unicredit dal 29 giugno scorso e il 2,010% di
Mps dal 30 giugno, quindi dopo la chiusura dell’aumento di capitale in
questo secondo caso. In Italia viene così compeltata la copertura delle
primarie istituzioni finanziarie del paese, dal momento che la banca
centrale cinese ha già il 2,005% di Intesa Sanpaolo, il 2,014% di
Assicurazioni Generali e l’1,980% di Mediobanca.
Il nostro Paese negli ultimi anni ha visto un crescente
interesse dell’istituzione cinese, che ha posizioni importanti anche in
Eni (2,102%) e in Enel (2,004), oltre che in Fca (1,95%), Telecom
Italia (2,081%), Terna (2,005%), Prysmian (2,035%) e Saipem (2,018%). A
queste si aggiungono le partecipazioni indirette in Snam e Terna, che la
Pboc detiene attraverso la quota del 35% in Cdp Reti e che il Tesoro ha
ceduto per 2,1 miliardi di euro il 30 luglio dello scorso anno.
Il portafoglio di People's Bank of China è stato costruito
in tempi rapidi con il grosso delle acquisizioni è stato fatto nel 2014 e
non sempre seguendo la stessa strategia. Se infatti il primo chip in
Enel, pari a 500mila azioni, è stato messo sul tavolo nel 2011 per poi
salire oltre il 2% nel 2014, nel caso di Mediobanca, invece, l’acquisto
di una quota rilevante è avvenuto in un sol giorno. Era il 14 ottobre scorso, e l’investimento è stato realizzato proprio
mentre il premier Matteo Renzi stringeva la mano a Palazzo Chigi al
primo ministro della Repubblica popolare della Cina, Li Keqiang.
Sul resto delle piazze europee la Repubblica Popolare opera soprattutto con il suo
fondo sovrano che ha in portafoglio pacchetti azionari in società come Royal Dutch Shell
(un 2,14% che vale 2,4 miliardi di euro) o la banca Hsbc (un 1,6% che
vale 2,6 miliardi).
Comprendendo gli investitori privati la Cina ha
partecipazioni per 61 miliardi di euro nelle Borse continentali, cifra che ne fa il quarto investitore extra Ue dopo Usa, Canada e Giappone.
rassegna stampa: Il Sole 24 ore