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martedì 7 luglio 2015

Approvata la legge europea: le banche potranno salvarsi attingendo ai conti più ricchi

L'ultimo furto targato Unione europea si chiama bail in. Se le banche saranno in default, potranno attingere dai conti correnti sopra i 100mila euro

L'ultimo furto targato Unione europea si chiama bail in. È il salvataggio delle banche ad opera di azionisti e creditori.
Una norma che da oggi è in vigore anche in Italia. La Camera ha, infatti, approvato la legge di delegazione europea che con 270 voti favorevoli, 113 contrari e 22 astenuti. Dal primo gennaio 2016, se le banche saranno in default, potranno attingere dai conti correnti sopra i 100mila euro, dalle azioni e dalle obbligazioni dei propri clienti-risparmiatori. "È una misura inaccettabile - tuona il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta - è un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese, e solo nell’interesse delle grandi banche".
Il testo, che recepisce 56 direttive e 9 decisioni quadro dell'Unione europea, spinge verso una ulteriore riduzione delle procedure d'infrazione a carico dello Stato. Il cosiddetto bail out, il salvataggio dall’esterno tramite le casse pubbliche, viene infatti sostituito dal bail in, ovvero il salvataggio delle banche attingendo a risorse interne, con prelievi anche dai correntisti. Una misura che scatta in automatico nel caso di una crisi bancaria. Dal primo gennaio dell'anno prossimo i problemi degli istituti di credito dovranno essere risolti internamente ricorrendo ai depositi superiori ai 100mila euro, oltre che agli azionisti e agli obbligazionisti meno assicurati. "Il governo - si legge - valuterà l'opportunità di stabilire modalità applicative del bail in coerenti con la forma societaria cooperativa".
"Da Monti a Renzi e l’Italia è finita ostaggio delle banche, assoggettata alle imposizioni dell’Europa del cieco rigore". Giuseppe Galati, segretario della Commissione Bilancio della Camera, punta i piedi e accusa apertamente il governo. "In caso di default di una banca - spiega il deputato azzurro - lo Stato interverrà per salvarla solo dopo che avranno pagato azionisti e creditori". Non solo. Il management bancario non è allo stato disincentivato, anche con leggi opportune ed adeguate, dall’assunzione di rischi eccessivi. Insomma, cambiamenti profondi che aprono nuovi scenari per le famiglie, le imprese, per chi deposita i propri risparmi nelle banche. "Dopo il governo Berlusconi - conclude Galati - siano state introdotte solo misure per rendere sempre più difficile la vita ai cittadini: sono state fissate ulteriori pesantissime tasse, demoliti i diritti acquisiti, previste nuove norme, come quella che sta per essere approvata per ottemperare ai diktat di Bruxelles, che non consentirà più a nessuno di stare tranquillo se deposita i suoi soldi in banca".

rassegna stampa: il Giornale 2 luglio 2015