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lunedì 10 agosto 2015

R&S Mediobanca, la crisi pagata dai lavoratori

Indagine Mediobanca sul lungo periodo: l'occupazione ha sofferto molto e non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi, del 2008. Ma le medie imprese hanno reagito meglio, come forza lavoro ma anche come fatturato, cresciuto nel 2014 del 3,4% in più rispetto ad allora. La "ritirata" delle banche, sostituite dai bond

 MILANO - L'industria italiana paga ancora il conto della crisi, rispetto ai livelli del 2008, ma si vedono i primi segnali di ripresa e qualche spunto positivo, anche se non per tutti. A pagare di più gli anni difficili è stata l'occupazione, che dal 2008 a fine 2014 ha perso l'8,5% degli addetti tra gli operai e il 2% tra i colletti bianchi.




Dati Cumulativi di 2055 imprese, Anno 2015. Variazione % degli organici, 2014-2008

La fotografia è stata scattata dell’Ufficio Studi di Mediobanca, che ha preso in considerazione 2055 società italiane industriale e terziarie di grandi e media dimensione, nel decennio 2005-2014.  Fanno parte del campione tutte le imprese con più di 500 dipendenti e circa 20% di quelle di medie dimensioni (da 50 a 499 addetti). Complessivamente, il campione rappresenta il 50% del fatturato industriale e manifatturiero italiano e il 35% di quello dei trasporti e Gdo.

Partendo dall’occupazione, il bilancio non è positivo: il dato complessivo del 2014 è sotto dell’8,5 rispetto all’inizio della crisi, ma c’è chi fa peggio (il settore manifatturiero, che perde il 12,3% di tute blue) mentre le imprese di maggiori dimensioni “limitano” il calo al 10,2%. Però qualcuno resiste meglio: le medie imprese, ad esempio, perdono “solo” l’1,4% dell’occupazione, e registrano un incremento del 6,6% dei colletti bianchi. Solo il terziario registra una crescita dei dipendenti tra le tute blue (+10,2%).

Guardando la situazione dal punto di vista del giro d’affari, sono ancora le medie imprese a segnare un punto a loro favore, con una variazione positiva del fatturato 2014-2008 del 3,4% mentre le medio-grandi cedono il 5,4% e il totale il 4,3%. Peggio di tutti hanno fatto le aziende a controllo estero, meno 7,3%.



Dati Cumulativi di 2055 imprese, Anno 2015

Sotto il profilo della redditività, nell’arco di tempo 2014-2007 il margine operativo netto si è ridotto di un quarto (-25,5%) con un picco di -45,7% per le imprese maggiori e una ripresa quasi totale delle medie imprese (-0,7%). Tuttavia l’ultimo anno ha segnato un netto miglioramento del quadro: +2,5% rispetto al 2013, con le imprese medio-grandi che avanzano del 21,3% e quelle pubbliche che guadagnano il 23,8% (ma +4% senza considerare l’Eni).

Infine da registrare la ritirata delle banche dal mondo industriale: il debito finanziario delle 2055 imprese considerate è calato tra il 2012 e il 2014 di 11,2 miliardi ma quelli bancari in particolare sono diminuiti di ben 15,8 miliardi e ormai rappresentano il 29,1% del debito (erano il 37,1 nel 2005). Nell’ultimo biennio le imprese si sono finanziate in forme alternative, soprattutto obbligazioni (9,7 miliardi in più).

rassegna stampa: la Repubblica -