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mercoledì 26 agosto 2015

Jackson Hole, si radunano i banchieri centrali. L'assenza della Yellen crea incertezza


La numero uno della Fed, Janet Yellen, non si presenterà al consueto incontro annuale tra i vertici delle banche centrali, lasciando intendere che non verranno date indicazioni sui tassi di interesse. La Fed - dicono gli esperti - non vuole servire titoli ai giornali e ai mercati. Il via nel giorno del Pil Usa, atteso in rialzo del 3,2%

di RAFFAELE RICCIARDI

Jackson Hole, si radunano i banchieri centrali. L'assenza della Yellen crea incertezza    MILANO - Il mondo finanziario scottato dalla crisi cinese si prepara a puntare le antenne verso Jackson Hole, la località del Wyoming che ospita il tradizionale consesso dei banchieri centrali alla piena ripresa dell'attività lavorativa dopo la pausa estiva. L'anno scorso il protagonista indiscusso fu Mario Draghi, che si preparava a traghettare la Bce verso il Quantitative easing e terre mai esplorate. Quest'anno, con il Dragone in fiamme per la bolla finanziaria e il rallentamento economico, e i mercati in preda al panico con vendite che non si vedevano da anni, l'attenzione maggiore sarà riservata alla Fed. Che però, a nemmeno tre settimane dall'atteso board che potrebbe dare indicazione sul rialzo dei tassi d'interesse Usa, non schiererà il suo 'capitano' Janet Yellen. Sarà allora il suo vice Stanley Fischer a finire sotto i riflettori.

Fino a prima dell'estate, in molti si aspettavano un rialzo dei tassi americani (che manca ormai dal 2006) per settembre. Ma l'avvitamento cinese ha complicato le cose e ora gli analisti ed esperti hanno spostato la data verso fine anno, se non addirittura al 2016. La Federal Reserve non ha più dato indicazioni a tal proposito e questo clima d'incertezza non ha giovato agli indici di Wall Street, che sono tutti entrati in correzione. Formalmente, il titolo del convegno che parte giovedì 27 agosto riguarda le dinamiche dell'inflazione e il loro impatto sulle politiche monetarie. Tutti staranno però ad attendere un segnale sulla volontà di Washington di muovere i tassi. "E' una delle ultime occasioni, per la Fed, di far sapere cosa pensa", annota Luke Bartholomew di Aberdeen AM, ricordando che la dinamica dei prezzi Usa è ben lontana dal target del 2%. Per altro, il simposio partirà proprio nel giorno della diffusione dei dati sul Pil Usa, atteso in rialzo del 3,6%.

Il timore di molti investitori è che le Banche centrale occidentali si scoprano ormai ad armi spuntate, dopo gli sforzi fatti negli ultimi tempi per trascinare i loro sistemi economici fuori dalla recessione, per affrontare una nuova ondata di panico. Il summit quest'anno è un po' sotto tono, visto che alla convocazione della Fed di Kansas City non hanno risposto molti altri membri del Federal Open Market Committee (Fomc), il braccio di politca monetaria della Banca centrale Usa: Daniel Tarullo, Charles Evan, capo della Fed di Chicago, e John Williams, capo della Fed di San Francisco. L'anno scorso solo 2 dei 10 membri del Fomc mancarono l'appuntamento. Anche la presenza di Draghi non è contemplata.

 rassegna stampa: la Repubblica 26 agosto 2015

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/08/26/news/jackson_hole_fed_tassi_cina_banche_centrali-121654345/?ref=HRLV-4