MILANO - Quattro anni invece di due. Ma potrebbero anche non bastare data la complessità delle procedure che devono essere cambiate. La Banca Centrale Europea avrebbe concesso una dilazione sostanziosa dei tempi entri i quali gli istituti di credito dell'Eurozona devono modificare i "modelli di rischio" per raggiungere più adeguati livelli patrimoniali ed evitare così rischi sistemici. Come quelli che si sono verificati negli anni passati e hanno dato vita al cosiddetto credit crunch. In pratica, la stretta sui prestiti alle imprese e alla famigli, uno dei fenomeni che si è innescato nella recessione alimentandola a sua volta.
La revisione dei modelli di rischio è stata imposta dalla Bce per aumentare l'efficacia dei controlli. Ma soprattutto di renderli omogenei e il più possibile uniformi in tutta l'eurozona. Ma la complessità è tale che il tempo inizialmente concesso dalle autorità di Francoforte non sarà sufficiente. E si è così pensato di passare, almeno, a un suo raddoppio. Lo rivela una indiscrezione pubblicata dal sito del Financial Times, che cita un documento interno alla Bce. Secondo il quotidiano finanziari britannico, le 123 banche che si trovano sotto la supervisione dell'Eurotower avrebbero oltre 7000 modelli interni. La revisione - che ha avuto inizio nel novembre dell'anno scorso - ha principalmente lo scopo di eliminare le anomalie tra le banche europee per quanto riguarda il calcolo degli asset ponderati per il rischio (rwa).
Ma di cosa si tratta esattamente e che conseguenze potrebbe avere per le banche italiane? In sostanza, la revisione andrà a penalizzare quelle banche che utilizzano modelli più "aggressivi",
rassegna stampa: la Repubblica 17 agosto 2015
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/08/17/news/banche_la_bce_allunga_i_tempi_per_revisione_modelli_di_rischio_-121116264/