E' la cifra massima di rafforzamento di capitale del quale avranno
bisogno le trenta grandi banche sistemiche per rientrare nei cuscinetti
di capitale utili utili per evitare instabilità nel sistema finanziario
MILANO - Un rafforzamento
di capitale fino a 1.100 miliardi di euro per le grandi banche mondiali
sistemiche. Questa la stima del Financial Stability Board sui
"cuscinetti" di capitale aggiuntivi per i cosiddetti istituti 'troppo
grandi per fallire', in base alle nuove regole che fissano al 2022 un
nuovo livello di protezione in base attività ponderate per il rischio.
Le grandi banche con interesse sistemico, trenta in tutto il mondo con
Unicredit unica rappresentante in Italia, dovranno avere un Tlac (total
loss absorbing capacity, capacità di assorbimento delle perdite) minimo
del 16% degli Rwa (attività ponderate per il rischio) per il primo
gennaio 2019, un cuscinetto aggiuntivo di liquidità che salirà al 18%
minimo dal primo gennaio 2022.
Sono proprio questi i numeri definitivi sullo standard minimo per le
grandi banche sistemiche annunciati dall'Fsb, il Financial stability
board, in consultazione con il comitato di Basilea sulla supervisione
bancaria. Il Tlac corrisponde alla quota di capitale in equity o debito
che può essere immediatamente svalutata in caso di difficoltà. Mark
Carney, presidente dell'Fsb e governatore della Banca d'Inghilterra, ha
anche annunciato che il Tlac dovrà inoltre essere pari almeno al 6%
dell'lre ('leverage ratio exposurè), come definito da Basilea3, per le
banche sistemiche a partire dal primo gennaio 2019, percentuale che
salirà al 6,75% dal primo gennaio 2022.
La stima del rafforzamento di capitale è in realtà indicata in una
forbice, da 457 a 1.100 miliardi di euro. Con l'esclusione delle 4
banche cinesi l'ammanco di capitale da coprire scende a una cifra
compresa tra 107 e 776 miliardi di euro. Le nuove regole, che dovranno
essere ratificate dai leader del G20 nel vertice in programma il 15 e 16
novembre ad Antalya (turchia), mirano soprattutto a impedire che le
banche con rilevanza sistemica diventino 'too-big-to-fail', e cioè
troppo grandi per fallire così da obbligare i governi ad intervenire con
soldi dei contribuenti, evitando gli errori che hanno portato all crisi
finanziaria del 2008. Con le nuove regole, le grandi banche sistemiche
dovranno avere un 'cuscinetto' di riserva abbastanza consistente da
assorbire le perdite dovute a un'eventuale, grave crisi di liquidità e
una successiva soluzione senza mettere in crisi l'intero sistema
bancario globale. Il costo principale della risoluzione, come prevedono
le nuove regole sul bail-in, sarà sostenuto dagli investitori
(azionisti, debitori e correntisti) e non dagli Stati e, quindi, i
contribuenti.
Tra le comunicazioni effettuate dall'Fsb c'è anche la proposta al G20
della creazione di una task force per diffondere i rischi legati ai
cambiamenti climatici. Il board spiega che la proposta viene incontro a
una richiesta dell'aprile scorso del G20 che
ha chiesto di valutare come il settore finanziario possa far fronte a
questi problemi. Dalla task force potrebbero venire rivelazioni che
sarebbero utili a banche, assicurazioni, investitori e altri stakeholder
per capire a quali rischi materiali si va incontro.
rassegna stampa: la Repubblica 9 novembre 2015
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/11/09/news/fsb_fino_a_1_100_miliardi_per_mettere_in_sicurezza_le_grandi_banche-126949815/
@GORA' :
@GORA' :
UN LABORATORIO DI PENSIERO E RIFLESSIONE FATTO DAI LAVORATORI:
il diario della crisi
Post più popolari
-
Siena, Ambrogio Lorenzetti: il buon governo La democrazia economica è un piccolo passo per un singolo lavoratore ma un grande balzo per ...
-
La banca senese ha ceduto un pacchetto di 18mila posizioni non garantite, che già da prima del 2009 sono ...
-
L'intervento dopo accertamenti della procura di Milano. L'istituto Banca prende atto e stima impatto negativo su 2015 per 130 milio...