MILANO - Avis e Maggiore, i due leader nel noleggio, annunciano e compiono licenziamenti per difficoltà economiche, ma allo stesso tempo trovano i soldi per fare acquisizioni e chiudono bilanci in utile. "Stiamo gridando la nostra indignazione da febbraio 2015, quando abbiamo denunciato alle istituzioni e alla stampa che l'acquisizione da parte di Avis Budget del gruppo Maggiore avrebbe significato solo riduzione del personale e perdita di posti di lavoro. Non sappiamo leggere il futuro, almeno noi no, ma troppo bene conosciamo questa azienda per aver potuto immaginare un percorso diverso e purtroppo avevamo ragione. Credono, invece, il futuro di saperlo prevedere loro e cosi aprono procedure di mobilità con bilanci in attivo ipotizzando perdite nei prossimi anni", spiegano i sindacati della Filt Cgil, Cisl Reti e Uiltrasporti.
Secondo la ricostruzione dei sindacati, Avis nel 2013 ha mandato a casa 82 dipendenti e ne ha esternalizzati altri 58 per prospettive di mercato negative, per paura di perdere quote di mercato e per essere competitivi: "Misteriosamente però la pianta organica dell'azienda passa da 340 dipendenti post procedura di mobilità a circa 500 del 2015 e sempre in questo stesso anno trova 170 milioni di dollari per comprare Maggiore e i bilanci sono a dir poco floridi altro che perdite ipotizzate", scrivono le sigle sindacali in una nota stampa.
A farne le spese sono state 82 famiglie per la perdita dei posti di lavoro, mentre "Avis, pur usufruendo degli ammortizzatori sociali, ha continuato e continua ad assumere personale, sicuramente più giovane, sicuramente meno costoso, sicuramente con meno diritti", dicono i sindacati. E aggiungono: "La storia si ripete oggi con Maggiore, usciti dalla solidarietà anticipatamente, e risanati i bilanci i fratelli Maggiore vendono ad Avis, nonostante le richieste di incontri e informazioni mai date alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori, il 5 ottobre 2015 aprono una procedura di mobilità per 141 lavoratori su 287 dipendenti totali, di cui circa 120 nella sede di Roma". I motivi della riduzione di personale sarebbero ancora una volta le previsioni future e la possibile riduzione dei ricavi del 3%: "Riduzione che non vuol dire perdita, i bilanci sono in attivo, l'azienda non è assolutamente decotta
I sindacati si dicono non disponibili a una diminuzione di personale che non sia volontaria e sono pronti a difendere i posti di lavoro, denunciando possibili "distorsioni" nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali fin qui utilizzati.
rassegna stampa la Repubblica 7 ottobre 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/10/07/new/maggiore_vende_ad_avis_e_riduce_il_personale-124547405/