Rapporto conflitti dimenticati: +10% in 4 anni. Boom armamenti
Dossier
Per la ricerca, condotta da Caritas, Famiglia Cristiana e Regno, tra il 2011 e il 2014 sono passati da 388 a 424
MILANO
Sono generosi, ma non polli.
Solidali, ma non ingenui. Quelli della Caritas italiana intervengono
nelle emergenze, soccorrono, curano. Ma intanto studiano a fondo i
fenomeni che generano sofferenza e povertà; risalgono alle cause
profonde dei conflitti, tutti. E chiedono a noi di fare qualcosa di
simile, ossia informarci, prendere coscienza e mai essere
superficiali: in una parola, amare sul serio.
Sfogli le 210 pagine del quinto rapporto sui conflitti dimenticati ( Cibo di guerra,
Il Mulino, 18 euro) E ti rendi conto della qualità dei ricercatori
coinvolti dalla Caritas italiana. Tra i tanti capitoli, il primo che ti
costringe a fermarti è forse l’indagine condotta nei Centri di ascolto
in Italia, a cura di Marilena Campagna e Walter Nanni, in particolare
nelle diocesi che aderiscono al sistema informatico online Ospoweb
promosso dalla Caritas stessa. E soprattutto le 25 testimonianze. Ecco i
migranti veri, fuor di retorica, senza etichette. Uomini e donne come
topi, costretti a nascondersi, presi e maltrattati, in interminabile
fuga da situazioni insostenibili. Ieri pomeriggio hanno raccontato la
propria esperienza sul campo Moira Monacelli (coordinatrice Caritas
Italiana per la Regione del Sahel e West Africa),
Matteo Amigoni (coordinatore programmi Caritas Italiana per Filippine
ed Indonesia), Monica Ferrari (coordinatrice progetti di Caritas Siria),
Daniele Febei (operatore di Caritas Italiana ad Haiti) e Chiara
Bottazzi (operatrice di Caritas Italiana in Grecia).
Tra le tante cose che i
rapporti dimostrano, il vicedirettore Paolo Beccegato sottolinea come
tra il 2011 e il 2014 i conflitti siano aumentati da 388 a 424. Sono
quasi sempre guerre interne agli stati, il 90 per cento dalla fine
della seconda guerra mondiale, e generano un giro vorticoso di armi:
tra il 2010 e il 2014, il mercato è cresciuto del 16 per cento con Usa e
Russia a spadroneggiare con il 58 per cento del fatturato. Il punto
di svolta è l’11 settembre 2001; prima, le spese militare erano
diminuite; da quel momento cresceranno senza sosta. L’attentato alle
Twin Towers ha avuto anche l’effetto di incrementare un’industria
strategica, quella degli armamenti.
E i media? Il loro ruolo è
centrale e don Antonio Sciortino, direttore di 'Famiglia cristiana'
(qui partner della Caritas), lo spiega ricorrendo alle nude cifre. Ne
bastano due. A chi strilla all’invasione' dei profughi, Sciortino
ricorda come gli italiani che lasciano il paese siano comunque il
doppio dei richiedenti asilo. E oggi gli immigrati costituiscono il 7
per cento dell’intera popolazione europea: invasione? «Un’informazione
corretta – conclude Sciortino – eviterebbe a
certi di dibattiti di essere drammaticamente superficiali». Quanto ai
conflitti dimenticati, quelli di cui raramente si parla, Sciortino
ricorda la Somalia, che in 24 anni ha visto fuggire la metà della sua
popolazione.
E noi? La Caritas ha qualcosa
da dire al popolo delle parrocchie, ai fedeli tutti. Ci pensano il
direttore, don Francesco Soddu, e il presidente Montenegro. Entrambi
spiegano come il compito prevalente della Caritas sia «pedagogico»,
ossia di sensibilizzare le coscienze per un’azione più completa e
incisiva a favore dell’uomo. Montenegro ricorda le parole di papa
Francesco e gli imminenti appuntamenti ecclesiali. E per rispondere alla
classica domanda inespressa («che cosa posso fare concretamente?»)
racconta di quelle famiglie di Lampedusa, loro sì travolte dai migranti
sfiniti, che semplicemente mettono un termos di caffè sulla soglia di
casa. E chi lo desidera, si serva pure.
E la politica? «Occorre
dialogo, non solo contrapposizione » avverte Montenegro, ma aggiunge,
con un tacito riferimento a fatti recenti: «Comunque i popoli possono
mettere con le spalle al muto i loro governi». Temi duri, quindi
Montenegro, che parla nel primo pomeriggio, sorride: «Spero di essere
stato per voi un digestivo, non una camomilla...».
rassegna stampa: Avvenire 12 settembre 2015