
Secondo l'accusa, gli istituti si sarebbero di fatto accordati per fissare i prezzi dei contratti in maniera opaca. Secondo gli investitori, ne avrebbero giovato in termini di profitti pratici in un mercato di fondo anti-concorrenziale. Secondo quanto hanno riferito alcune fonti a conoscenza del dossier, le banche pagheranno importi differenti a seconda della loro posizione. Da parte loro, comunque, non c'è alcuna ammissione di responsabilità e non sono in corso indagini penali.
Il mercato dei credit default swap vale qualcosa come 16mila miliardi di dollari (dati alla fine del 2014). I cds vengono utilizzati come strumenti finanziari per proteggersi dal rischio di fallimento di un emittente: sono appunto una sorta di assicurazione. Secondo le accuse degli investitori, le informazioni sulla formazione del prezzo dei cds erano a esclusivo beneficio delle banche, che potevano così giocare in netto vantaggio rispetto alle altre parti in causa. "Di fatto, un investitore doveva pagare quel che loro volevano", hanno denunciato i ricorrenti.
rassegna stampa: la repubblica
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/09/13/news/banche_verso_l_accordo_per_le_opacita_sul_mercato_dei_cds-122800152/