MILANO - Credit Suisse
chiude il 2015 con una perdita netta di competenza di 2,94 miliardi di
franchi svizzeri (circa 2,6 miliardi di euro al cambio attuale) e una
perdita prima delle imposte da 2,42 miliardi. Gli analisti si
attendevano un risultato ante-tasse in negativo per 2,09 miliardi. Sul
rosso del gruppo bancario elvetico pesano una svalutazione
dell'avviamento da 3,79 miliardi nel quarto trimestre decisa dal nuovo
piano strategico, varato ad ottobre, in occasione del maxi aumento di
capitale da oltre 6 miliardi di franchi. La svalutazione dell'avviamento
è in gran parte legata all'acquisizione, nel 2000, della banca
d'investimento statunitense Donaldson, Lufkin e Jenrette, come ricorda
una nota. A pesare sui profitti è stato soprattutto il tracollo (-90%)
degli utili della divisione banca d'investimento.Sul rosso annuale pesano anche i 355 milioni di costi di ristrutturazione emersi nel quarto trimestre in tutte le divisioni del gruppo per effetto del nuovo piano strategico. Per i contenziosi, invece, il gruppo ha stanziato oltre 820 milioni. Credit Suisse, nonostante la prima perdita registrata dall'inizio della crisi finanziaria ed economica, ha proposto la distribuzione di una cedola di 0,7 franchi svizzeri anche sotto forma di script dividend, cioè dividendo in azioni. Credit Suisse ha un ratio patrimoniale cet1 dell'11,4%. Il piano strategico annunciato ad ottobre mira a tagliare oltre 3 miliardi di franchi di costi entro il 2018 e il ceo Tijdane Thiam ha detto che - visto il risultato negativo del quarto trimestre - si è deciso di accelerare con il piano.
rassegna stampa, la repubblica: 4 febbraio 2016
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/02/04/news/credit_suisse_primo_rosso_dal_2008_perde_2_6_miliardi-132686707/