MILANO - Crescono le sofferenze, calano i prestiti. Ancora non cambia il ritornello che emerge dal rapporto mensile dell'Abi.
Le sofferenze lorde del sistema bancario italiano (dati di aprile, per questa voce) sono salite ancora di 2,1 miliardi rispetto a marzo toccando i 191,6 miliardi di euro. L'incremento rispetto all'aprile 2014 è stato di 25,1 miliardi. In crescita anche il rapporto fra sofferenze e impieghi che evidenzia come i prestiti in difficoltà siano ormai il 10% del totale, il valore più elevato dell'ultimo ventennio. Le sofferenze hanno raggiunto il 16,8% per i piccoli operatori economici (14,9% ad aprile 2014), il 16,9% per le imprese (14,2% un anno prima) ed il 7,2% per le famiglie consumatrici (6,5% ad aprile 2014). Guardando alle sofferenze al netto delle svalutazioni, l'abi osserva che ad aprile sono risultate pari a circa 82,3 miliardi di euro, in aumento rispetto a 80,9 miliardi del mese precedente. L'incremento rispetto ad aprile 2014 è di circa 5,5 miliardi (+7,2% l'incremento annuo, in decelerazione rispetto al +15,5% di un anno prima). Il rapporto fra sofferenze nette e impieghi totali si è collocato al 4,56% (4,42% a marzo 2015 e 4,23% ad aprile 2014).
A maggio migliora la dinamica dei finanziamenti bancari a famiglie e imprese, ma resta il segno negativo. Nel complesso sono stati prestati 1.403 miliardi di euro, in flessione dello 0,6% sullo stesso mese dello scorso anno, facendo segnare il miglior risultato da maggio 2012 (-0,9%). Il totale dei prestiti a residenti in Italia (settore privato più amministrazioni pubbliche) si colloca a 1.815 miliardi di euro, segnando una variazione annua di -1,1% (-1,1% anche il mese precedente). In lieve miglioramento è risultata la variazione annua dei prestiti a residenti in Italia al settore privato (-1,4% a maggio 2015, -1,6% il mese precedente). "Sulla dinamica più recente del credito - segnala l'Abi - ha gravato soprattutto la debolezza della domanda, legata alla modesta dinamica degli investimenti: nel primo trimestre del 2015 gli investimenti fissi lordi hanno registrato una variazione congiunturale annualizzata pari al +6% (+0,8% nel quarto trimestre)".
Il tasso sui mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è risultato pari al 2,68% nel mese di maggio, con un lieve incremento rispetto al 2,63% del mese precedente. Il dato è influenzato dalla diversa dinamica fra tasso variabile e tasso fisso, con quest'ultimo che è stato scelto dal 61,2% dei clienti rispetto al 46,2% del mese precedente e al
rassegna stampa: la repubblica 16 giugno 2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/06/16/news/abi_nuovo_record_per_le_sofferenze_e_ancora_stretta_al_credito-116981834/