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domenica 1 marzo 2015

Derivati: il declassamento dell'Italia fu speculazione. S&P, accuse false

Derivati il declassamento dell Italia fu speculazione SP  accuse false(AGI) - Roma, 1 mar. - Il declassamento dell'Italia da parte di S&P il 19 settembre 2011 fu fatto per far guadagnare 2,5 miliardi alla banca d'affari Morgan Stanley, azionista della stessa agenzia di rating. Questa la nuova, pesante accusa, della procura di Trani fatta nei confronti di S&P e della banca americana e rilanciata oggi sulle pagine del Corriere della Sera. Immediata la risposta di Standard&Poor's che respinge con fermezza ogni addebito. "Queste recenti accuse, come quelle precedenti fatte dal pubblico ministero, sono senza fondamento, e ci aspettiamo che vengano respinte dalla corte". Secondo i nuovi atti depositati dalla procura nel processo per manipolazione del mercato a carico dell'agenzia di rating, emergerebbe che l'Italia, dopo il declassamento deciso da S&P il 19 settembre 2011, pago' a Morgan Stanley 2,5 miliardi di euro cosi' come era previsto da una clausola del contratto di finanziamento della banca d' affari statunitense. Particolare di non poco conto e' il fatto che Morgan Stanley e' tra gli azionisti di Mc Graw Hill, il colosso che controlla Standard & Poor' s. Il processo a carico dell'agenzia di rating riprendera' il 5 marzo prossimo dinanzi al Tribunale di Trani e in quella sede si vedra' come si difenderanno gli accusati.
  Il giornale ricorda come quel declassamento (da A a BBB+) fosse ritenuto dagli esperti ingiusto. Per quell'intervento alcuni dirigenti di S&P e dell'altra agenzia di rating Fitch sono stati rinviati a giudizio. (AGI) .

rassegna stampa:  AGI