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sabato 28 febbraio 2015

Papa alle cooperative: denaro e' lo "sterco del diavolo"... pero' serve

Papa alle cooperative denaro e  lo  sterco del diavolo  pero  serve(AGI) - CdV, 28 feb. - "Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell'uomo. E allora rovina l'uomo e lo condanna". Papa Francesco ha ripetuto la sua forte denuncia contro il capitalismo nel discorso rivolto a 7 mila soci della Confcooperative, citando Basilio di Cesarea, Padre della Chiesa del IV secolo, ripreso poi da san Francesco d'Assisi, che diceve "il denaro e' lo sterco del diavolo". "Lo ripete ora anche il Papa: il denaro e' lo sterco del diavolo. Ma - ha aggiunto - per fare tutte le cose che fate ci vuole denaro!".
  Secondo Bergoglio, infatti, "il denaro a servizio della vita puo' essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se pero' e' una cooperativa autentica, vera, dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale".
In proposito, Francesco ha ricordato che "le cooperative in genere non sono state fondate da grandi capitalisti, anzi si dice spesso che esse siano strutturalmente sottocapitalizzate". "Per questo e forse vi sorprendera', il Papa - ha scandito - vi dice: dovete investire, e dovete investire bene!". "In Italia, ma non solo - ha poi osservato - e' difficile ottenere denaro pubblico per colmare la scarsita' delle risorse". "La soluzione che vi propongo - ha detto ancora - e' questa: mettete insieme con determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone".
  Il suggerimento di Francesco e' stato molto pratico: "collaborate di piu' - ha esortato - tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignita' e serenita' le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori, investendo soprattutto per le iniziative che siano veramente necessarie". "E' noto - ha denunciato in proposito il Papa - che un certo liberismo crede che sia necessario prima produrre ricchezza, e non importa come, per poi promuovere qualche politica redistributiva da parte dello Stato: prima riempiamo i nostri bicchieri, poi pensiamo agli altri, si dice". "Altri - ha elencato - pensano che sia la stessa impresa a dover elargire le briciole della ricchezza accumulata, assolvendo cosi' alla propria cosiddetta responsabilita' sociale".
Ma, per Francesco, in questo modo "si corre il rischio di illudersi di fare del bene mentre, purtroppo, si continua soltanto a fare marketing, senza uscire dal circuito fatale dell'egoismo delle persone e delle aziende".
  "Se ci guardiamo attorno non accade mai - ha poi sottolineato - che l'economia si rinnovi in una societa' che invecchia, invece di crescere". Dunque, "il movimento cooperativo puo' esercitare un ruolo importante per sostenere, facilitare e anche incoraggiare la vita delle famiglie". "So bene - ha dato atto Francesco alla Confcooperative - che le cooperative propongono gia' tanti servizi e tante formule organizzative, come quella mutualistica, che vanno incontro alle esigenze di tutti, dei bambini e degli anziani in particolare, dagli asili nido fino all'assistenza domiciliare".
  "Questo - ha concluso - e' il nostro modo di gestire i beni comuni, quei beni che non devono essere solo la proprieta' di pochi e non devono perseguire scopi speculativi".
Papa: "Combattete disonesti, apritevi a tutti"
"A molti che cercano lavoro viene detto: 'Undici ore di lavoro a 600 euro. Ti piace? No? Vattene a casa, perche' c'e la coda, la fila di gente che cerca lavoro'". Papa Francesco lo ha denunciato in un appassionato discorso alla Confcooperative.
  "La fame - ha sottolineato - ci fa accettare il lavoro nero".
  Ricordando che "i valori cristiani non sono solo per noi, sono anche per gli altri, cioe' dobbiamo condividerli" perche' "la fede non si salva rimanendo chiusi in se stessi, rimanendo solo tra di noi", ai 7 mila soci delle cooperative bianche presenti nell'Aula Nervi, ha rivolto con forza un appello: "contrastare e combattere le false cooperative, quelle che prostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioe' di una realta' assai buona, per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della vera e autentica cooperazione".
Ad opporvi a questi furbi disonesti, ha detto ai cooperatori presenti, "fate bene, e vi dico anche di farlo sempre piu', perche' assumere una facciata onorata e perseguire invece finalita' disonorevoli e immorali, spesso rivolte allo sfruttamento del lavoro, oppure alle manipolazioni del mercato, e persino a scandalosi traffici di corruzione, e' una vergognosa e gravissima menzogna che non si puo' assolutamente accettare".
Papa: "undici ore di lavoro a 600 euro. Se non ti va, vattene"
 A molti che cercano lavoro viene detto: "Undici ore di lavoro a 600 euro. Ti piace? No? Vattene a casa, perche' c'e la coda, la fila di gente che cerca lavoro". Papa Francesco lo ha denunciato nel discorso alla Confcooperative. "La fame - ha sottolineato - ci fa accettare il lavoro nero". "E il personmale domestico?", si e' chiesto. "Quanti uomini e donne nel personale domestico hanno l'assicurazione sociale per la pensione?", si e' domandato ancora.
Papa: le cooperative contro disoccupazione giovani e donne 
"Le cooperative devono continuare ad essere il motore che solleva e sviluppa la parte piu' debole delle nostre comunita' locali e della societa' civile". Lo ha chiesto Papa Francesco incontrando la Confcooperative. "Occorre - ha raccomandato ai 7 mila soci presenti oggi nell'Aula Nervi - mettere al primo posto la fondazione di nuove imprese cooperative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, in modo da creare soprattutto nuove possibilita' di lavoro che oggi non ci sono".
  Le iniziative, ha raccomandato Francesco, debbono essere rivolte in particolare "ai giovani, perche' sappiamo che la disoccupazione giovanile, drammaticamente elevata, distrugge in loro la speranza", ed "anche alle tante donne che hanno bisogno e volonta' di inserirsi nel mondo del lavoro".
Il Papa ha esortato le cooperative rappresentate in Aula Nervi a "realizzare la conciliazione, o forse meglio l'armonizzazione tra lavoro e famiglia, e' un compito che avete gia' avviato e che dovete realizzare sempre di piu'". "Fare questo - ha sottolineato - significa anche aiutare le donne a realizzarsi pienamente nella propria vocazione e nel mettere a frutto i propri talenti. Donne libere di essere sempre piu' protagoniste, sia nelle imprese sia nelle famiglie!".
  Attenzione poi ci vuole anche per i capo famiglia disoccupati: "tu che sei ingegnere, quanti anni hai?", chiedono a volte, ha detto il Pontefice. "E se quello risponde 49, lo mandano a casa". "Non trascuriamo gli adulti che spesso rimangono prematuramente senza lavoro", ha chiesto infatti Francesco, elencando poi come destinatari dell'impegno delle 20 mila cooperative aderenti a Confcooperative, "oltre alle nuove imprese", anche "le aziende che sono in difficolta', a quelle che ai vecchi padroni conviene lasciar morire e che invece possono rivivere con le iniziative che voi chiamate 'Workers buy out' cioe' 'aziende salvate'".
"Globalizzare la solidarieta' - ha affermato - significa pensare all'aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessita' di riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito!". "Pensiamo - ha suggerito ancora - ai bisogni della salute, che i sistemi di welfare tradizionale non riescono piu' a soddisfare; alle esigenze pressanti della solidarieta', ponendo di nuovo, al centro dell'economia mondiale, la dignita' della persona umana". Ai soci delle 'cooperative bianche', il Pontefice ha chiesto anche di "attivarsi come protagonisti per realizzare nuove soluzioni di Welfare, in particolare nel campo della sanita', un campo delicato dove tanta gente povera non trova piu' risposte adeguate ai propri bisogni".
Papa: combattere le false cooperative che ingannano la gente
"Contrastare e combattere le false cooperative, quelle che prostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioe' di una realta' assai buona, per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della vera e autentica cooperazione". Lo ha chiesto Papa Francesco a 7 mila soci della Confcooperative, presenti oggi nell'Aula Nervi. Ad opporvi a questi furbi disonesti, ha detto loro il Papa, "fate bene, e vi dico anche di farlo sempre piu', perche' assumere una facciata onorata e perseguire invece finalita' disonorevoli e immorali, spesso rivolte allo sfruttamento del lavoro, oppure alle manipolazioni del mercato, e persino a scandalosi traffici di corruzione, e' una vergognosa e gravissima menzogna che non si puo' assolutamente accettare".
"Lottate contro questo. E non con le parole solo o con le idee: lottate con la cooperativita' giusta, quella che sempre vince", ha esortato il Pontefice rivolto alle cooperative bianche. Secondo Francesco, "l'economia cooperativa, se e' autentica, se vuole svolgere una funzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunita' locale, deve perseguire finalita' trasparenti e limpide". "Non accontentatevi mai - ha ammonito Bergoglio rivolto ai soci di Confcooperative - della parola 'cooperativa' senza avere la consapevolezza della vera sostanza e dell'anima della cooperazione".

rassegna stampa: AGI:IT