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lunedì 23 febbraio 2015

L’Eba «cancella» 8,5 miliardi di capitale

Nuova sforbiciata al patrimonio delle banche italiane (e non solo): stando alle ultime interpretazioni diffuse ieri dall’Eba, gli istituti non potranno computare ai fini del total capital ratio - l’indicatore di patrimonio più sensibile ai fini di vigilanza insieme al common equity Tier 1 - i bond subordinati Tier 2 per i quali è prevista la possibilità di rimborso anticipato entro i primi cinque anni dall’emissione, anche nel caso in cui la scadenza sia più ampia. Si tratta di una sottocategoria dei titoli subordinati Tier2, di cui sono pieni i patrimoni delle banche e che - stando alle prime stime degli addetti ai lavori - solo per i primi 20 istituti italiani varrebbe circa 8,5 miliardi.
La brutta sorpresa si è materializzata negli ultimi giorni. Cioè quando l’Eba, la European banking authority, ha fatto intendere che su questa particolare tipologia di obbligazioni applicherà un’interpretazione restrittiva già a partire dai conti 2014: l e comunicazioni da parte dell’Eba avvengono attraverso le banche centrali nazionali, ma secondo quanto appreso da Il Sole 24 Ore, ieri sera sarebbe arrivato il chiarimento definitivo, peraltro a poche ore dall’approvazione dei primi dati di bilancio da parte delle banche, attesi a partire da oggi; ovviamente l’interpretazione definitiva non avrà impatti sull’ultima riga dei bilanci, ma andrà a ridurre il Total capital ratio delle banche nella sua versione aggiornata al 31 dicembre scorso:
Come detto, si stima che l’impatto per i primi 20 gruppi bancari in Italia possa essere di circa 8,5 miliardi di euro, a cui si aggiungerebbero altri 5,3 miliardi di titoli subordinati sempre Tier 2, che diventerebbero computabili soltanto in parte.
Marco Ferrando pagina 29

rassegna stampa: Il Sole 24 Ore 10 febbraio 2015