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mercoledì 11 febbraio 2015

La crisi che uccide: 45mila suicidi all'anno per la perdita di lavoro

Secondo uno studio della rivista Lancet e del sociologo svizzero Nordt un quinto di coloro che si tolgono la vita lo fa per problemi economici e di disoccupazione. In Italia 900 casi: "Non è una media elevata" 
di FRANCO ZANTONELLI

LUGANO - Dati agghiaccianti. Arrivano da uno studio della prestigiosa rivista scientifica americana Lancet e riguardano i suicidi dovuti alla perdita del lavoro. La ricerca è stata effettuata in collaborazione con il sociologo svizzero Carl Nordt, del Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Zurigo. "Stiamo parlando di 45 mila morti all'anno, un quinto del totale di tutti coloro che si sono tolti la vita, stando a quanto abbiamo potuto appurare, tenendo sotto controllo 63 Paesi, tra il 2000 e il 2011", spiega a Repubblica.it il dottor Nordt. Di questi 45 mila quanti sono italiani? "Circa 900, ovvero 1,7 casi per 100 mila abitanti".

La possiamo considerare una percentuale elevata? "No, se pensiamo che, ad esempio, la Lituania, con una popolazione di poco inferiore ai 3 milioni di abitanti, ha dovuto registrare 224 suicidi provocati dalla disoccupazione, quindi in percentuale quasi 10 volte più dell'Italia". Va detto, al riguardo, che nel 2010 la Lituania, a causa dei contraccolpi della crisi finanziaria, si è ritrovata con un tasso di disoccupazione del 17,9 per cento. E, visto che abbiamo accennato alla crisi, chiediamo al dottor Nordt se, nel lavoro portato avanti con Lancet, abbia notato degli sbalzi, nei periodi più duri della recessione. "In realtà la situazione è risultata essere sempre piuttosto stabile, con solo lievi oscillazioni", afferma l'esperto dell'Università di Zurigo.

Va detto, tuttavia, che una buona fetta della popolazione mondiale è rimasta fuori dallo studio di Lancet. India e Cina in particolare, non sono state prese in considerazione. In realtà Lancet ha preferito focalizzarsi sui cosidetti paesi sviluppati. Sostanzialmente sono stati esaminati i dati americani, sia del sud che del nord, quelli europei, come pure le indicazioni provenienti da alcune nazioni dell'Asia e dell'Oceania. La prossima volta si può auspicare che un maggior numero di Paesi venga esaminato, visto che, ogni anno, si stimano, nel pianeta, un milione di suicidi, contro i 225 mila di cui si è occupato il lavoro di Lancet e del dottor Nordt.


rassegna stampa: Repubblica 11.02.2015
http://www.repubblica.it/economia/2015/02/11/news/suicidi_disoccupazione-107050515/?ref=HRLV-4