Bergoglio all'Angelus in piazza San Pietro esorta a dare ristoro a poveri, immigrati e sfruttati
Di ritorno dalla visita in Molise,
Bergoglio si è poi soffermato sull'invito di Gesù, di cui riferisce il
Vangelo domenicale: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e
oppressi, e io vi darò ristoro". Il Signore, ha detto il pontefice, "ha
davanti agli occhi le persone che incontra ogni giorno", "gente
semplice, poveri, malati, peccatori, emarginati...così dice Lui, e le cercava per annunciare
loro il Regno di Dio e per guarire molti nel corpo e nello spirito. Ora
li chiama tutti a sé: venite a me, e promette loro sollievo e ristoro".
Questo invito di Gesù, ha sottolineato il
Papa, "si estende fino ai nostri giorni, per raggiungere tanti fratelli e
sorelle oppressi da condizioni di vita precarie, da situazioni
esistenziali difficili e a volte prive di validi punti di riferimento".
Nei Paesi più poveri, "ma anche nelle periferie dei Paesi più ricchi - ha detto - si trovano tante persone stanche e sfinite sotto il peso insopportabile dell'abbandono e dell'indifferenza. L'indifferenza: quanto male fa ai bisognosi l'indifferenza umana. E peggio, quella dei cristiani. Ai margini della società sono tanti gli uomini e le donne provati dall'indigenza, ma anche dall'insoddisfazione della vita e dalla frustrazione. Tanti sono costretti ad emigrare dalla loro Patria, mettendo a repentaglio la propria vita".
Nei Paesi più poveri, "ma anche nelle periferie dei Paesi più ricchi - ha detto - si trovano tante persone stanche e sfinite sotto il peso insopportabile dell'abbandono e dell'indifferenza. L'indifferenza: quanto male fa ai bisognosi l'indifferenza umana. E peggio, quella dei cristiani. Ai margini della società sono tanti gli uomini e le donne provati dall'indigenza, ma anche dall'insoddisfazione della vita e dalla frustrazione. Tanti sono costretti ad emigrare dalla loro Patria, mettendo a repentaglio la propria vita".