Tutte promosse, solo la piccola o meglio minuscola quanto a
dimensioni, Munchener Hypothekenbank non ha passato gli esami della Bce.
Le banche tedesche escono a pieni voti dal test della verità. Tutte
anche quelle Landesbank,
le banche regionali, su cui molti analisti nelle simulazioni condotte
prima della prova da sforzo erano dubbiosi sulla reale solidità
finanziaria.
È questa la vera sorpresa uscita dalle urne della prova cui
Francoforte ha sottoposto il sistema bancario europeo. Del resto era
ovvio che la Germania, nonostante la recente frenata inaspettata della
sua economia, era il Paese che aveva meno da temere dagli esami europei.
Le banche sono pro-cicliche alla congiuntura economica: se l'economia
gira, le banche continuano a prestare denaro con poco rischio, dato che
le sofferenze sono ridotte al minimo. Al contrario economie in
stagnazione, vedono le banche ridurre i prestiti e dover fronteggiare le
perdite sui crediti che si deteriorano.
Ma c'è un ma in tutto ciò. Le banche tedesche non solo
godono di un'economia tra le più salde, ma sono di fatto le meno
esposte. È infatti il credito l'attività considerata più a rischio per
una banca. Le attività finanziarie, comprare e vendere azioni, bond e
commodity sono considerate meno pericolose, tanto più se gli asset
finanziari, come è accaduto in questi ultimi anni salgono a dismisura.
Quel capitale, calcolato dalle autorità per stabilire la solidità
patrimoniale, non è parametrato all'intero bilancio ma alle sole
attività a rischio, i cosiddetti Rwa.
E qui il sistema tedesco ha tutti i vantaggi dalla sua
parte. Gli Rwa, le attività ponderate per il rischio, sono infatti
relativamente più basse delle altre banche commerciali, in particolare
quelle del Sud Europa. Le banche germaniche cioè fanno, in proporzione,
meno credito e più trading finanziario.
Basti vedere i bilanci della Deutsche Bank, la più grande
banca dell'eurozona e il colosso tedesco per eccellenza. Il suo bilancio
complessivo è di 1.580 miliardi di euro. Ma quello considerato a
rischio (Rwa) e che determina il rapporto con il capitale necessario è
di soli 353 miliardi. Poco più del 20% dell'intero bilancio vale per la
determinazione del capitale necessario a rendere solida la banca. Tanto
per fare un confronto, la Deutsche è grande oltre due volte banche come Intesa e UniCredit, ma ha attività a rischio che sono meno delle italiane.
Basta quindi avere come nel caso di Deutsche solo 47
miliardi di capitale per superare i requisiti di forza patrimoniale. Con
un rapporto tra capitale e attivo totale di solo il 3% Deutsche appare
una banca più che solida. Ma solo perché oltre 1.200 miliardi di
attività di bilancio sono di fatto escluse dal computo per determinare
quanto capitale occorre per superare i test della Bce. Il quadro di
Deutsche Bank è esemplificativo dell'intero sistema bancario tedesco.
L'altro big la Commerzbank, ha attivo a rischio per poco più
di 200 miliardi, ma ha un bilancio doppio pari a 561 miliardi. E anche
qui con solo 20 miliardi di capitale, la seconda banca tedesca appare
più solida di banche del Sud Europa. Come se azioni, bond, derivati
siano esenti dal rischio di perdite e quindi di erosione di capitale.
Una delle Landesbank considerate più in bilico dagli analisti prima degli stress test, la Hsh Nordbank ha capitale per soli 3,8 miliardi che bastano a farle superare il test, perché parametrati su un attivo a rischio (Rwa) di 38 miliardi. Peccato che l'intero bilancio della banca sia di ben 110 miliardi.
Una delle Landesbank considerate più in bilico dagli analisti prima degli stress test, la Hsh Nordbank ha capitale per soli 3,8 miliardi che bastano a farle superare il test, perché parametrati su un attivo a rischio (Rwa) di 38 miliardi. Peccato che l'intero bilancio della banca sia di ben 110 miliardi.
Di fatto ciò che rende più solide le banche germaniche è la
loro bassa esposizione al credito, non certo l'abbondanza di capitale
che anzi è tenuto ai livelli minimi indispensabili. Quel che lascia
perplessi è che le attività di trading finanziario siano di fatto
considerate meno pericolose. Finché i mercati salgono nessun problema
per i bilanci di banche come le tedesche imbottite di Bund, azioni,
titoli strutturati.
Ma i mercati non possono salire sempre. Siamo poi così
sicuri che banche più propense alla speculazione finanziaria che al
credito all'economia reale non siano anch'esse una minaccia sistemica?
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-10-26/il-paradosso-banche-tedesche-hanno-piu-derivati-che-crediti-ma-vengono-promosse-155132.shtml