@GORA' :

@GORA' :

UN LABORATORIO DI PENSIERO E RIFLESSIONE FATTO DAI LAVORATORI:
il diario della crisi

Post più popolari

mercoledì 22 giugno 2016

Il fondo sovrano libico chiede 1,2 mld a Goldman Sachs: "Ha plagiato i nostri gestori con prostitute e viaggi premio"

Il caso all'alta corte di Londra, che presto dovrà pronunciarsi sull'accusa di avere fatto investire malamente i petrodollari di Gheddafi. La banca d'affari: "Richiesta inusuale e ambiziosa, che contesteremo con forza"

 MILANO - La questione, che potrebbe fare giurisprudenza nei rapporti commerciali tra i banchieri d'affari e i loro ricchi clienti, è annosa. Le prostitute vanno offerte oppure no? Suona grottesco, ma l'alta corte di Londra tra pochi giorni dovrà stabilire se i rapporti tra Goldman Sachs e il fondo sovrano della Libia di Muhammar Gheddafi sono stati inficiati da prebende e pagamenti di vario tipo, compreso il sesso mercenario secondo l'accusa.

La vicenda risale al 2008, prima della crisi finanziaria, quando la banca statunitense aveva convinto un cliente di riguardo, con dotazione di oltre 60 miliardi, a investire circa 1,2 miliardi di dollari in nove operazioni finanziarie. Andarono tutte malissimo, mentre la banca incamerò almeno 200 milioni di dollari netti per quel lavoro. Ora il fondo sovrano libico ha citato in giudizio Goldman Sachs per "aver cercato impropriamente di costringere il suo personale più naïf a consegnare alla banca ricchezze da investire in prodotti che non capiva, designati per generare grossi profitti a vantaggio della banca", e ha chiesto di riavere i suoi 1,2 miliardi indietro. Goldman Sachs ha replicato che "la richiesta è tanto inusuale quanto ambiziosa, priva di merito e pertando la contesteremo vigorosamente", per il fatto che il fondo "è stato vittima di una crisi finanziaria mai vista prima, e impreventivata dalla maggior parte degli operatori del mondo, non certo della cattiva condotta della banca".

Nella documentazione allegata agli atti di accusa non tutto è cristallino però. La Corte giorni fa ha stigmatizzando lo stage offerto ad Haitem Zarti, fratello del direttore del Fondo Mustafa Zarti, che beneficiò di un tirocinio da 51mila dollari nella banca. Il banchiere di Goldman che all'epoca trattava con i libici, Youssef Kabbaj, non avrebbe badato a spese per fornire a quei nuovi protagonisti della finanza internazionale momenti di formazione e di svago. Si parla di vacanze in Marocco e, almeno in un'occasione, voli in prima classe e soggiorni in hotel cinque stelle a Dubai. In quell'occasione Kabbaj avrebbe procurato, sempre secondo l'accusa che ha mostrato sms con una certa Michella, due prostitute per una serata hot, al prezzo di 600 dollari.

Il fondo Lia ha anche prodotto mail per dimostrare come i banchieri di Goldman Sachs fossero consapevoli dell'ingenuità dei libici e la sfruttassero a loro vantaggio: nelle missive i sistemi bancari di Tripoli sono definiti "giurassici", e "non molto sofisticati: chiunque potrebbe violarli". Uno dei vice presidenti della banca d'affari più esclusiva del mondo avrebbe, inoltre, elogiato un collega con questi termini: "Hai appena venduto obbligazioni strutturate a gente che vive nel mezzo del deserto assieme ai cammelli". Goldman ha respinto ogni accusa, e aggiunto che "la formazione dei clienti e l'ospitalità, negli alberghi oppure nelle gare internazionali di rugby o della Champions League calcistica, sono secondarie caratteristiche delle relazioni tra controparti commerciali", in quanto tali "fanno parte della vita societaria", oltre al fatto che le altre banche d'affari riservarono simili trattamenti agli investitori libici.


rassegna stampa, la repubblica - 18-06-16 di Andrea Greco
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/06/18/news/il_fondo_sovrano_libico_chiede_indietro_1_2_miliardi_a_goldman_sachs_ha_plagiato_i_nostri_gestori_con_prostitute_e_viaggi_-142184889/