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lunedì 19 gennaio 2015

Sbagliato trasformare le banche di credito popolare in spa

Il segretario della Fiba, Giulio Romani,spiega perchè non è da giustificare il ricorso al decreto legge


Come riportato dalla stampa in questi giorni, sembrerebbe intenzione del Governo, attraverso un decreto legge, che prevede anche altri provvedimenti, di trasformare le banche cooperative in Spa. La motivazione risiederebbe nel fatto che non viene dato credito alle PMI. Si evidenzia in proposito che sarebbe paradossale che stante la finalità dichiarata dei provvedimenti - dare credito alle Piccole e medie imprese - si elimini proprio il comparto delle Banche Cooperative che storicamente ma specialmente negli ultimi anni di crisi - crisi che, come noto, è stata determinata dalle grandi banche - hanno di più aiutato e sono più state vicine alle PMI. A testimonianza di ciò, si espongono di seguito, alcuni dati. Nel corso del 2014 le 70 banche del Credito Popolare e le 381 BCC – che occupano 120.000 dipendenti impegnati nel rapporto quotidiano con la loro clientela di elezione: famiglie e PMI - hanno erogato impieghi alle PMI per quasi 240 miliardi di euro; il flusso dei nuovi finanziamenti, sempre a PMI, è aumentato nel 2014 di circa 35 miliardi di euro. Alle imprese esportatrici sono stati erogati 50 miliardi di euro. Nel corso della crisi, nel periodo che va dal 2008 al 2014, la variazione degli impieghi alle PMI esportatrici è stata pari a + 28%. Lo stretto rapporto fra le Banche Popolari, le BCC e le PMI è testimoniato anche dalla quota di mercato delle stesse nei sistemi economici a prevalenza di PMI pari al 75% contro il 25% del resto del sistema. Alla luce di tali dati, si evince che una riforma ‘radicale’ che elimini le caratteristiche delle Popolari – proprio quelle caratteristiche che hanno loro consentito di essere finanziatori privilegiati delle PMI grazie alla loro conoscenza e vicinanza dei territori – rischierebbe di produrre l’effetto contrario e cioè una stretta creditizia proprio nei confronti di imprese e PMI, avvantaggiando solo gli “speculatori”e con pesantissime ricadute negative, anche da un punto di vista occupazionale. A questo proposito giova sottolineare come, anche solo attraverso "l'effetto annuncio", oggi i mercati finanziari abbiano registrato enormi rialzi che consentono, soprattutto dalle parti di Londra, di brindare a Champagne da parte di coloro che nei giorni scorsi hanno fatto (casualmente?) incetta di azioni...  


continua fiba.it