Il Ceo di BlackRock chiede ai presidenti delle maggiori aziende mondiali di fare investimenti di lungo periodo per far crescere le aziende e beneficiare i risparmiatori
di Giuliana Ferraino
Larry Fink, presidente e Ceo di BlackRock, primo gestore mondiale con 4,65 trilioni di dollari di asset gestiti (a fine 2014), ha scritto una lettera ai Chairmen delle principali società quotate in tutto il mondo, di cui BlackRock è investitore per chiedere di cambiare marcia. «Basta guardare al breve periodo, ora è tempo di pensare e creare valore nel lungo termine», afferma il top manager americano. E invita anche i governi a creare un ambiente favorevole, con incentivi fiscali, per stimolare gli investimenti di lungo periodo.
La pressione per risultati immediati
Fink
riconosce che trimestre dopo trimestre aumenta la pressione affinché
le aziende centrino obiettivi finanziari di breve termine a spese della
creazione di valore nel lungo periodo, a causa della proliferazione di
azionisti attivisti che cercano ritorni immediati, la velocità del
capitale che continua a crescere sempre di più, un panorama media ormai
definito da un ciclo di notizie continuo (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e
una capacità di attenzione che invece di minuisce .
«Gli effetti del fenomeno del breve periodo sono fonte di problemi sia per coloro che puntano a risparmiare nel lungo periodo, ad esempio per la pensione, sia per l’economia in senso lato. Per far fronte a queste pressioni, sono sempre più numerosi i top manager delle aziende che hanno risposto con azioni che possono offrire ritorni immediati agli azionisti, come buyback o aumenti di dividendo, mentre tagliavano gli investimenti in innovazione, in forza lavoro qualificata o spese essenziali di capitale necessarie a sostenere al crescita nel lungo periodo». nel 2014, dividendi e buyback hanno raggiunto livelli record nella maggioranza dei Paesi avanzati, sottolinea Fink . Ma, con tassi di interesse vicini a zero, «restituire quantità eccessive di capitale agli investitori, che avranno benefici più magri in questo scenario, manda un messaggio scoraggiante sull’abilità della società di usare le sue risorse in moso saggio e sviluppare un piano coerente per creare valore nel lungo periodo».
«Gli effetti del fenomeno del breve periodo sono fonte di problemi sia per coloro che puntano a risparmiare nel lungo periodo, ad esempio per la pensione, sia per l’economia in senso lato. Per far fronte a queste pressioni, sono sempre più numerosi i top manager delle aziende che hanno risposto con azioni che possono offrire ritorni immediati agli azionisti, come buyback o aumenti di dividendo, mentre tagliavano gli investimenti in innovazione, in forza lavoro qualificata o spese essenziali di capitale necessarie a sostenere al crescita nel lungo periodo». nel 2014, dividendi e buyback hanno raggiunto livelli record nella maggioranza dei Paesi avanzati, sottolinea Fink . Ma, con tassi di interesse vicini a zero, «restituire quantità eccessive di capitale agli investitori, che avranno benefici più magri in questo scenario, manda un messaggio scoraggiante sull’abilità della società di usare le sue risorse in moso saggio e sviluppare un piano coerente per creare valore nel lungo periodo».
Il dovere del capo-azienda
«E’
fondamentale comprendere che il dovere di diligenza e fedeltà di un
leader di azienda non è verso ogni investitore o trader che possiede
azioni della sua azienda in qualsiasi momento, ma verso la società e
suoi azionisti di lungo periodo», valuta Fink che attraverso BlackRock è
azionista dei maggiori gruppi quotati del mondo. , Italia compresa.
L’anno scorso il gruppo aveva destato scalpore con uno shopping
accelerato che lo aveva fatto diventare azionista rilevante delle
principali banche, da Unicredit a Mps, da Intesa al Banco popolare, ma
anche in Telecom Italia e nei maggiori gruppi presenti in Piazza
Affari.
l ruolo del board
La
«prima linea di difesa» contro le pressioni del breve periodo dovrebbe
essere rappresentata dai consigli di amministrazione. BlackRock,
spiega Fink, «quest’anno ha cambiato le proprie linee guida sulle
indicazioni di voto per chiarire le nostre aspettative sui board e
abbiamo stabilito quando potremo votare contro i consiglieri, ad
esempio nel caso in cui vediamo prove di un consiglio che sta in trincea
o altri segni di governance inefficace».
rassegna stampa: Il corriere della sera -
http://www.corriere.it/economia/15_aprile_15/fink-leader-societa-quotate-dovete-pensare-lungo-termine-480d253a-e37c-11e4-8e3e-4cd376ffaba3.shtml