SIENA, 16 Aprile 2015
2) che il Monte nel mantenere i livelli di credito a favore dei suoi territori di radicamento si impegnasse e si impegni a promuovere un nuovo rating di affidabilità creditizia per il cliente prenditore (famiglie ed aziende) che tenga conto degli elementi di Responsabilità Sociale d'Impresa insiti nel valore del progetto imprenditoriale e non solo dei pur fondamentali indicatori economici, finanziari e di garanzie reali o personali sottostanti.Noi crediamo che chi abbia un progetto che crei occupazione, che promuove la tutela dell'ambiente e valorizza la Responsabilità Sociale d'Impresa vada premiato anche sul fronte della definizione del suo rating e del suo target di pricing.Infatti, siamo convinti che non perseguendo queste scelte si faccia poco per superare questa crisi: lo dimostra il persistente periodo di difficoltà nell’accesso al credito che hanno le nuove generazioni, le start-up, le famiglie e le imprese, insieme al dato Bankitalia per il mese di febbraio 2015 dove il calo dei prestiti ad imprese e famiglie è stato di ben – 2%.Purtroppo, nel corso del 2014, anche gli impieghi in Banca Mps hanno segnato una flessione (-8,4 % a 120 miliardi di euro), stante anche la minor richiesta.L'esito del Credit File Review e la nuova policy contabile di Gruppo in conseguenza all'Asset Quality Review ha comportato una riclassificazione di circa 5,7 miliardi di euro dal portafoglio crediti in bonis a quello deteriorato.Nè sono derivati pesanti incrementi dei fondi rettificativi con un significativo impatto sul risultato d'esercizio.Al contrario, le Banche a vocazione etica (vedi il dato di Banca Prossima ad esempio che vanta percentuali intorno al 2% di perdite sui crediti erogati contro una media del sistema intorno al 15%) dimostrano, già oggi, che valorizzare le buone prassi imprenditoriali e sociali del cliente prenditore, fa crescere anche la sua affidabilità e lealtà, a fronte agli impegni assunti con la banca.Ci auguriamo, pertanto, che MPS non si sottragga all'esigenza di studiare un nuovo rating che premi i comportamenti virtuosi del prenditore di credito, affinchè possa contribuire da un lato a servire meglio imprese e famiglie, dall'altro a migliorare la qualità del credito erogato con effetti positivi in termini di minor rettifiche e di conto economico........"@GORA' :
@GORA' :
UN LABORATORIO DI PENSIERO E RIFLESSIONE FATTO DAI LAVORATORI:
il diario della crisi
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lunedì 20 aprile 2015
giovedì 16 aprile 2015
Fink ai leader delle società quotate: «Dovete pensare a lungo termine»
Il Ceo di BlackRock chiede ai presidenti delle maggiori aziende mondiali di fare investimenti di lungo periodo per far crescere le aziende e beneficiare i risparmiatori
di Giuliana Ferraino
Larry Fink, presidente e Ceo di BlackRock, primo gestore mondiale con 4,65 trilioni di dollari di asset gestiti (a fine 2014), ha scritto una lettera ai Chairmen delle principali società quotate in tutto il mondo, di cui BlackRock è investitore per chiedere di cambiare marcia. «Basta guardare al breve periodo, ora è tempo di pensare e creare valore nel lungo termine», afferma il top manager americano. E invita anche i governi a creare un ambiente favorevole, con incentivi fiscali, per stimolare gli investimenti di lungo periodo.
La pressione per risultati immediati
Fink
riconosce che trimestre dopo trimestre aumenta la pressione affinché
le aziende centrino obiettivi finanziari di breve termine a spese della
creazione di valore nel lungo periodo, a causa della proliferazione di
azionisti attivisti che cercano ritorni immediati, la velocità del
capitale che continua a crescere sempre di più, un panorama media ormai
definito da un ciclo di notizie continuo (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e
una capacità di attenzione che invece di minuisce .
«Gli effetti del fenomeno del breve periodo sono fonte di problemi sia per coloro che puntano a risparmiare nel lungo periodo, ad esempio per la pensione, sia per l’economia in senso lato. Per far fronte a queste pressioni, sono sempre più numerosi i top manager delle aziende che hanno risposto con azioni che possono offrire ritorni immediati agli azionisti, come buyback o aumenti di dividendo, mentre tagliavano gli investimenti in innovazione, in forza lavoro qualificata o spese essenziali di capitale necessarie a sostenere al crescita nel lungo periodo». nel 2014, dividendi e buyback hanno raggiunto livelli record nella maggioranza dei Paesi avanzati, sottolinea Fink . Ma, con tassi di interesse vicini a zero, «restituire quantità eccessive di capitale agli investitori, che avranno benefici più magri in questo scenario, manda un messaggio scoraggiante sull’abilità della società di usare le sue risorse in moso saggio e sviluppare un piano coerente per creare valore nel lungo periodo».
«Gli effetti del fenomeno del breve periodo sono fonte di problemi sia per coloro che puntano a risparmiare nel lungo periodo, ad esempio per la pensione, sia per l’economia in senso lato. Per far fronte a queste pressioni, sono sempre più numerosi i top manager delle aziende che hanno risposto con azioni che possono offrire ritorni immediati agli azionisti, come buyback o aumenti di dividendo, mentre tagliavano gli investimenti in innovazione, in forza lavoro qualificata o spese essenziali di capitale necessarie a sostenere al crescita nel lungo periodo». nel 2014, dividendi e buyback hanno raggiunto livelli record nella maggioranza dei Paesi avanzati, sottolinea Fink . Ma, con tassi di interesse vicini a zero, «restituire quantità eccessive di capitale agli investitori, che avranno benefici più magri in questo scenario, manda un messaggio scoraggiante sull’abilità della società di usare le sue risorse in moso saggio e sviluppare un piano coerente per creare valore nel lungo periodo».
Il dovere del capo-azienda
«E’
fondamentale comprendere che il dovere di diligenza e fedeltà di un
leader di azienda non è verso ogni investitore o trader che possiede
azioni della sua azienda in qualsiasi momento, ma verso la società e
suoi azionisti di lungo periodo», valuta Fink che attraverso BlackRock è
azionista dei maggiori gruppi quotati del mondo. , Italia compresa.
L’anno scorso il gruppo aveva destato scalpore con uno shopping
accelerato che lo aveva fatto diventare azionista rilevante delle
principali banche, da Unicredit a Mps, da Intesa al Banco popolare, ma
anche in Telecom Italia e nei maggiori gruppi presenti in Piazza
Affari.
l ruolo del board
La
«prima linea di difesa» contro le pressioni del breve periodo dovrebbe
essere rappresentata dai consigli di amministrazione. BlackRock,
spiega Fink, «quest’anno ha cambiato le proprie linee guida sulle
indicazioni di voto per chiarire le nostre aspettative sui board e
abbiamo stabilito quando potremo votare contro i consiglieri, ad
esempio nel caso in cui vediamo prove di un consiglio che sta in trincea
o altri segni di governance inefficace».
rassegna stampa: Il corriere della sera -
http://www.corriere.it/economia/15_aprile_15/fink-leader-societa-quotate-dovete-pensare-lungo-termine-480d253a-e37c-11e4-8e3e-4cd376ffaba3.shtml
Bankitalia: a febbraio calano prestiti a famiglie e imprese
L'erogato diminuisce (-2%) nonostante la riduzione dei tassi d'interesse che,
per l'acquisto degli immobili, sono scesi al 3,01% dal 3,07% di gennaio.
Rallenta anche la crescita delle sofferenze.
I prestiti delle banche al settore privato hanno registrato, a febbraio, una contrazione su base annua del 2% (-1,8% a gennaio). Lo afferma la Banca d'Italia secondo cui i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,4% sui dodici mesi (-0,5 nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3 per cento (-2,7% a gennaio). E' in lieve calo, invece, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze a febbraio - senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche - che è risultato pari al 15,3 per cento (15,4 per cento a gennaio).
A spingere verso l'accesso al credito è il continuo calo dei tassi d'interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese di febbraio alle famiglie per l'acquisto di abitazioni: sono stati pari al 3,01% dal 3,07% di gennaio. Secondo la Banca d'Italia i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono risultati all'8,64% (8,71 per cento a gennaio).
I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 3,26 per cento (3,39 per cento nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all'1,83 per cento (1,97 per cento a gennaio). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,66 per cento (0,67 per cento nel mese precedente).
rassegna stampa: la Repubblica 9 aprile 2015 -
http://www.repubblica.it/economia/2015/04/09/news/bankitalia_prestiti-111501028/
I prestiti delle banche al settore privato hanno registrato, a febbraio, una contrazione su base annua del 2% (-1,8% a gennaio). Lo afferma la Banca d'Italia secondo cui i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,4% sui dodici mesi (-0,5 nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3 per cento (-2,7% a gennaio). E' in lieve calo, invece, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze a febbraio - senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche - che è risultato pari al 15,3 per cento (15,4 per cento a gennaio).
A spingere verso l'accesso al credito è il continuo calo dei tassi d'interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese di febbraio alle famiglie per l'acquisto di abitazioni: sono stati pari al 3,01% dal 3,07% di gennaio. Secondo la Banca d'Italia i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono risultati all'8,64% (8,71 per cento a gennaio).
I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 3,26 per cento (3,39 per cento nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all'1,83 per cento (1,97 per cento a gennaio). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,66 per cento (0,67 per cento nel mese precedente).
rassegna stampa: la Repubblica 9 aprile 2015 -
http://www.repubblica.it/economia/2015/04/09/news/bankitalia_prestiti-111501028/
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