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giovedì 4 dicembre 2014

Wall Street brinda al flop di Obama

Wall Street brinda al flop di Obama

Ma il vero problema è che i mercati finanziari hanno raggiunto una dimensione incontrollabile. Si ricomincia a parlare di rischio sistemico... 
La crisi finanziaria ha indebolito la capacità di governo della politica proprio in ambito economico e ha trasferito sulle Banche Centrali il compito di attuare le policy per cercare di uscire dalla
crisi, investendo tali istituti di un ruolo di supplenza. Gli interventi monetari non convenzionali di “espansione quantitativa” ne sono la prova più evidente.
In particolare in questi anni di grave crisi economica, il trend positivo dei mercati finanziari, sempre più scorrelato dall’andamento dell’economia reale, ha svolto un ruolo “quasi di compensazione” socialmente utile. I risultati positivi dei portafogli investiti nei mercati finanziari hanno infatti rassicurato in parte i consumatori. Inoltre i mass media non hanno avuto un’ulteriore occasione per enfatizzare la crisi con grida di allarme sull’andamento delle Borse.  

...Ma soprattutto il vero problema è che i mercati finanziari hanno raggiunto una dimensione tale da divenire incontrollabili. Inoltre l’applicazione in essi di tecnologie avanzate li rende ulteriormente
vulnerabili. Il mercato obbligazionario valeva 70.000 miliardi di dollari nel 2007 e ne vale ora oltre 100.000 miliardi. I derivati ammontano a 691.000 miliardi.  Se si sommano Borse e valute si arriva a
cifre impensabili.