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sabato 30 agosto 2014

Il vescovo di Terni invoca lo «spirito» tedesco per salvare l'Ast.



Sulle sorti dell'Ast di Terni, acciaieria dove sono a rischia 550 addetti, secondo il piano di ristrutturazione annunciato da ThyssenKrupp, interviene ora anche il vescovo della città umbra, Giuseppe Piemontese. Lo fa invocando il Mitbestimmung, il modello di relazioni industriali adottato in Germania dalla seconda metà del Novecento: insomma, proprietà, governo e lavoratori cerchino insieme soluzioni per lo sviluppo dell'Ast. «Partecipazione, cogestione e codeterminazione sono - spiega il presule - i significati che in italiano assume la parola Mitbestimmung, "fiore all'occhiello" della tradizione economica tedesca, a cui appartiene la ThyssenKrupp, proprietaria dell'acciaieria». Piemontese riconosce che «in Italia le relazioni sindacali sono improntate prevalentemente ad altri modelli, ma da una grande industria tedesca ci si aspetterebbe che almeno lo spirito della Mitbestimmung venisse colto e promosso. Ciò che è mancato nel piano industriale presentato dalla ThyssenKrupp è quel mit, insieme, che nella lingua tedesca esprime incontro, partecipazione, socialità, fraternità, famiglia, squadra».

...........In merito al futuro, il vescovo Giuseppe Piemontese si chiede come mai l'Ast «sia giunta ad una condizione tale da non potersi prevedere un piano di rilancio, ma solo di dismissioni. Quali le cause di tale stato di disimpegno? È imperizia di chi ha avuto il timone in mano o di maestranze distratte o incompetenti»? Il timore dell'alto prelato, espresso nel suo intervento è che alla fine «le conseguenze e i costi ricadano prevalentemente sui lavoratori e le loro famiglie. E ciò non è corretto, né tanto meno giusto, neanche in un'economia di mercato».

Rassegna stampa - da il Sole 24 Ore