"La famiglia rimane l'impresa più importante del Paese" in quanto
"genera quel capitale umano senza il quale non solo non vi è possibilità
di benessere ma prima ancora di società e di futuro". Il cardinale
Angelo Bagnasco, presidente della Cei, lo ricorda avviando i lavori dell'assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana,
aperta ieri dall'intervento di Papa Francesco.
Bagnasco ricorda che "è grazie alla famiglia che, anche in questi
anni sofferti, il tessuto sociale mantiene una propria stabilità. Nel
suo seno si mettono insieme risorse che, in questa stagione di crisi, si
sono rivelate indispensabili, oltre a costituire un incalcolabile
fattore di risparmio per lo Stato; ma, ancor prima, ognuno vi ritrova
valori, fiducia e coraggio per portare la vita".
Per questo motivo, il presidente della Cei ribadisce "con fermezza,
rispetto e insistenza" alle autorità responsabili la necessità di
"avviare politiche che esprimano un sì convinto alla famiglia senza
surrogati. Chiediamo che la famiglia, fondata sul matrimonio, non sia
messa sotto scacco da una cultura insistente e monocorde, che pretende
di ridefinire il volto stesso dell'amare favorendone la fragilità
anzichè aiutarlo a superare le inevitabili prove. Snaturare la famiglia
-accusa Bagnasco- significa scendere nel più profondo, fino a sciogliere
la persona dentro rapporti liquidi e insicuri".