In questa rappresentazione grafica sono
riportati alcuni dati che rappresentano la variazione, positiva o
negativa, dal 2013 al 2007. Dall'alto scendendo verso il basso, lo
scostamento passa dal positivo al negativo sempre più profondo.
Al primo posto la finanza, specie
speculativa, che incurante dei problemi causati ritorna e supera i
livelli del 2007 con i derivati over the counter. Siamo ora a quota 710
mila miliardi di dollari.
Per quanto riguarda le condizioni del nostro paese, poco riesce a competere col passato.
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Ci riescono le
famiglie più agiate (il 10% del totale), che migliorano la loro
posizione possedendo, nel 2012, il 46,6% del patrimonio nazionale
privato. Era il 45% nel 2008. Ovvia conseguenza, l'indice di
concentrazione della ricchezza (indice di Gini) aumenta al 64%.
La pressione fiscale è aumentata,
arrivando alla punta del 44,3% del Pil. Si prevede e soprattutto si
auspica una sua riduzione, in particolar modo riguardo i redditi da
lavoro e da pensione. Il governo ipotizza un rientro al 43,7% del Pil
entro due anni.
Le retribuzioni lorde da lavoro
dipendente (1) in generale si riducono dell'1% ma per il settore
finanziario, con banche, assicurazioni, finanziarie e simili, calano
mediamente del 14% circa.
Minore occupazione, sparisce lavoro
per 800.000 persone, ed ecco il tasso di occupazione che passa dal
57,7% al 52,1% e quello di disoccupazione che raddoppia rispetto al
6,1% del 2007.
In queste condizioni come stanno le
famiglie? Spendono 67 miliardi di € in meno (da 878 a 811) e diventano
più povere. In particolare le famiglie in condizione di povertà relativa
sono, a fine anno 2012, 3 milioni 232 mila. Erano 2 milioni e 737 mila
nel 2008. Le persone in condizione di povertà relativa sono il 15,6%
della popolazione, ovvero 9 milioni e 563 mila!
Le imprese, che vivono soprattuitto di
domanda interna, producono il 43% in meno di beni durevoli. Si è ridotta
la produzione manifatturiera complessiva, passando dal valore indice di
126,5 all'83,1 in sette anni. Utilizzano il 71,4% della loro capacità
produttiva (era il 77,6).
Gli investimenti esteri sono crollati a causa di un deficit di reputazione del paese, come ci riporta il Censis.
(da a.s.)
I dati provengono dall'appendice
statistica della Banca d'Italia, dalla banca dati Istat, dal rapporto
trimestrale della Banca per i Regolamenti Internazionali, dal rapporto
Censis.
(1) retribuzioni lorde per unità di
lavoro dipendente da 24.921€ del 2007 a 24.677€ del 2013, per il settore
finanziario ed assicurativo da 47.511€ a 40.885.