Il credit crunch è tutt’altro che terminato. Ad agosto lo stock di
prestiti alle imprese – comprensivi delle sofferenze – si è fermato a
quota 913 miliardi: ben 103 miliardi di euro di prestiti in meno
rispetto al novembre 2011, con un crollo complessivo del 10,2%”. A
lanciare l’allarme è Massimo Vivoli, vice presidente vicario di
Confesercenti e presidente di Italia Comfidi,dopo l'intervento a
Montecitorio del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Quest’ultimo
ha ricordato come “il credito all`economia continua a contrarsi in più
paesi, tra cui l`Italia e la dispersione delle condizioni di costo è
ancora significativa”.
“Grazie all’intervento della Bce negli ultimi mesi – spiega Vivoli – abbiamo assistito a un lento miglioramento della dinamica dei prestiti alle imprese, che però sono rimasti sempre in territorio negativo: il dato di agosto mostra ancora una diminuzione dell’1,3% rispetto all’anno precedente. A soffrire di più, come sempre, sono le imprese più piccole: quelle con meno di cinque addetti, sempre nel mese di agosto, mostrano una flessione del 2,3%, quasi il doppio di quella registrata dalle imprese maggiori (-1,2%)”. “E’ difficile parlare di ripresa in questo scenario – prosegue - Per questo chiediamo che il Governo intervenga con sollecitudine percorrendo la strada indicata con lungimiranza e chiarezza da Draghi e Bce, spingendo le banche a creare le condizioni per agevolare l’accesso al credito di imprese e famiglie e far ripartire, in questo modo, l’economia italiana”.
rassegna stampa: Finanza.com 30.09.14
“Grazie all’intervento della Bce negli ultimi mesi – spiega Vivoli – abbiamo assistito a un lento miglioramento della dinamica dei prestiti alle imprese, che però sono rimasti sempre in territorio negativo: il dato di agosto mostra ancora una diminuzione dell’1,3% rispetto all’anno precedente. A soffrire di più, come sempre, sono le imprese più piccole: quelle con meno di cinque addetti, sempre nel mese di agosto, mostrano una flessione del 2,3%, quasi il doppio di quella registrata dalle imprese maggiori (-1,2%)”. “E’ difficile parlare di ripresa in questo scenario – prosegue - Per questo chiediamo che il Governo intervenga con sollecitudine percorrendo la strada indicata con lungimiranza e chiarezza da Draghi e Bce, spingendo le banche a creare le condizioni per agevolare l’accesso al credito di imprese e famiglie e far ripartire, in questo modo, l’economia italiana”.
rassegna stampa: Finanza.com 30.09.14